Un semplice messaggio con le coordinate Gps, senza una parola: così una 27enne italiana è sfuggita a 24 ore di inferno a Remondò, frazione di Gambolò (Pavia), grazie a un amico che ha capito l'SOS e ha chiamato il 112.
Il suo aguzzino, un 32enne di origine marocchina, martedì 9 dicembre l'aveva sequestrata e picchiata. La donna è stata salvata dalla polizia, che ha fatto irruzione nell'abitazione dell'uomo.
Secondo quanto emerso, la donna è stata attirata nell'abitazione del 32enne marocchino, che l'ha aggredita, picchiata e privata della libertà, impedendole ogni fuga.
Il giorno dopo, il 10 dicembre, dopo oltre 24 ore, la donna è riuscita a condividere la posizione GPS con un amico fidato in un momento di distrazione del 32enne.
Nessun testo, solo coordinate: lui ha intuito il pericolo e ha lanciato l'allarme.
La polizia di Vigevano è arrivata sul posto in minuti: il 32enne ha opposto resistenza, tentando di sbarrare loro l'ingresso. Quando sono riusciti a entrare, gli agenti hanno trovato la vittima in stato di choc, con lividi ed ecchimosi sul corpo.
Portata al Pronto Soccorso di Vigevano, è stata medicata e dimessa con una prognosi di 20 giorni.
In sede di denuncia, la donna ha poi spiegato di essere stata trattenuta nell'abitazione del 32enne contro la sua volontà, subendo percosse in più occasioni.
Il 32enne marocchino, con diversi precedenti per reati contro il patrimonio e contro la persona, è stato arrestato per sequestro di persona e denunciato a piede libero per maltrattamenti.
Dopo la formalizzazione delle accuse, l'uomo è stato trasferito alla casa circondariale di Torre del Gallo a Pavia.
Gli inquirenti avrebbero sentito anche i vicini di casa, che avrebbero riferito di aver sentito urla e rumori compatibili con un'aggressione. Eppure nessuno ha chiamato il 112.
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