Era stata portata al pronto soccorso del Policlinico di Bari, la sua città, dopo aver accusato un forte dolore al torace. Sette ore più tardi - la sera del 7 dicembre 2025 - una donna di 39 anni affetta da sindrome di Turner (una malattia cromosomica) è morta per cause che ora toccherà alla magistratura accertare. Sulla vicenda, la Procura di Bari ha infatti aperto un fascicolo d'inchiesta: il reato ipotizzato è quello di omicidio colposo. Un atto dovuto, per chiarire anche eventuali responsabilità mediche.
Secondo quanto ricostruito finora, la 39enne avrebbe iniziato ad avvertire i primi fastidi intorno alle 14.30 del 7 dicembre, mentre si trovava in casa insieme ai familiari. Preoccupata, la sorella ha quindi allertato il 118. Dopo i primi controlli, avendo notato anomalità nell'elettrocardiogramma, i sanitari intervenuti hanno deciso di disporne il trasporto in ambulanza al Policlinico di Bari.
Il ricovero è avvenuto intorno alle 15.40 dello stesso giorno. Nel corso delle ore successive, mentre era in attesa dell'esito dei primi esami clinici eseguiti, la 39enne avrebbe continuato a lamentare forti dolori e una sensazione di bruciore al petto.
Intorno alle 20 la situazione sarebbe precipitata. La donna - che nel frattempo aveva iniziato a dare di stomaco - avrebbe avuto un nuovo malore, reclinando improvvisamente il capo all'indietro e smettendo di rispondere agli stimoli.
A quel punto sarebbe stata trasferita in sala rossa. I familiari, come riporta l'Ansa, avrebbero atteso ore prima di ricevere aggiornamenti sulle sue condizioni, fino a quando, intorno alle 22, i medici rianimatori ne hanno comunicato il decesso.
Per fare luce sulle cause della morte e su eventuali responsabilità mediche, la Procura di Bari ha ora aperto un fascicolo d'inchiesta per omicidio colposo, acquisendo la documentazione clinica della paziente e iscrivendo nel registro degli indagati la dottoressa del pronto soccorso che l'avrebbe presa in carica nelle prime ore della sua permanenza in ospedale.
Nella giornata di ieri, 12 dicembre 2025, il medico-legale Liliana Innamorato e il cardiochirurgo Massimo Villani hanno anche eseguito l'autopsia. Sia i familiari della donna, assistiti dall'avvocato Felice Petruzzella, sia la dottoressa indagata, difesa dall'avvocato Pino Giulitto, hanno nominato propri consulenti. Le prime indiscrezioni parlano di un problema cardiaco non diagnosticato. Ma per maggiori risposte bisognerà aspettare.
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