14 Dec, 2025 - 16:00

Schlein all'Assemblea Pd risponde a Meloni: ping-pong di accuse tra le due leader

Schlein all'Assemblea Pd risponde a Meloni: ping-pong di accuse tra le due leader

Mentre dal palco di Atreju, Giorgia Meloni infiammava i militanti FdI, a pochi chilometri di distanza, Elly Schlein arringava ai suoi all'Assemblea nazionale Pd all'Auditorium Antonianum. 

Un confronto a distanza, quasi simultaneo, che ha assunto i contorni di un vero e proprio botta e risposta tra le due leader dei principali partiti italiani. 

"È una domenica di dicembre e voi tutti avete scelto di essere qui e non con le vostre famiglie: vi ringrazio. Siete l'espressione più alta del nostro radicamento. I lavori di oggi non sono un'incombenza burocratica, ma un confronto vero per leggere la nuova fase politica e fare scelte insieme". 

La leader del Pd ha innanzitutto provato a chiudere il capitolo delle polemiche interne delle ultime settimane, rivendicando l’unità del partito e ringraziando Stefano Bonaccini, entrato nella maggioranza che sostiene la sua segreteria:

"C'era chi scommetteva sulla fine del Pd, su scissioni. E invece siamo qui uniti. Ringrazio Stefano Bonaccini perché l'unità non è scontata: è finito il tempo dei litigi. Io continuerò a essere la segretaria di tutti". 

Da Atreju all’Auditorium: il botta e risposta al vetriolo tra Schlein e Meloni 

La contemporaneità degli interventi appare tutt’altro che casuale: un ping-pong al vetriolo su temi identitari e politici, con Schlein decisa a rispondere colpo su colpo alle parole della premier.

“Penso che fra poco sentiremo un'altra bella dose di propaganda da parte di Meloni", attacca subito, prima di un affondo sul carovita, uno dei temi portanti dell'opposizione al governo:

"Meloni esca dal palazzo, vada in un supermercato e veda scaffale per scaffale quanto sono aumentati i prezzi. Mentre lei dice che va tutto bene, anzi meglio di sempre, gli italiani scelgono cosa comprare: lo dicono i dati Istat, non Telemeloni". 

Poi un attacco frontale alla premier: "Meloni campionessa di incoerenza, ma chi pensa di prendere in giro? Su banche e accise". 

Schlein apre, poi, il capitolo riforme di governo e affonda su legge elettorale e premierato:

 "Ieri Arianna Meloni ha detto che le priorità sono legge elettorale e premierato, che indeboliscono il Capo dello Stato: giù le mani dalla Repubblica. Pensavamo fossero carovita e sanità". 

In politica estera, tema più delicato per il Pd, la segretaria dem preferisce evidenziare le divisioni nel campo avversario: 

"Come ha detto Prodi, Meloni con Trump, Tajani con l'Ue, Salvini con Putin".

E sull' Ucraina: "Continueremo a sostenere Kiev, ma non lasciamo la vicenda alle telefonate Trump-Putin: serve l'Ue". 

“La partita è apertissima”: Schlein prepara l’assalto a Palazzo Chigi

Schlein lancia, quindi, la sfida al centrodestra per la conquista di Palazzo Chigi nel 2027.

Giorgia Meloni fa riferimento alle Elezioni Regionali e Schlein le ricorda che da quando è segretaria solo due regioni hanno cambiato 'colore', la Sardegna e l'Umbria, passate entrambe al centrosinistra.

"Il Pd è cresciuto ovunque, dove abbiamo vinto ma anche dove abbiamo perso. Siamo il primo partito nei voti veri, non nei sondaggi" e "la somma delle coalizioni è pari. Quindi la partita delle politiche è apertissima, ci sono le condizioni per mandare a casa questa destra".

La segretaria, che ha fatto del 'testardamente unitari' un mantra, osserva che l'alternativa cresce nei fatti, uniti senza rinunciare a identità e gli emendamenti comuni alla manovra “rappresentano un'alternativa potente”.

“Uniti nella diversità abbiamo prodotto delle proposte condivise indicando al paese una visione alternativa, una strada diversa possibile un'altra agenda di politiche economiche e sociali". 

Afferma Schlein che poi sulla leggere elettorale spegne le speranze del centrodestra:

"Non si cambia a un anno dal voto per paura di perdere, lo hanno ammesso loro dopo le regionali".

Un messaggio anche a Conte? In fondo in questo momento Meloni non è l'unica da cui la segretaria dovrebbe guardarsi le spalle.

Parte ufficialmente la sfida: il Pd accende la campagna 2027  

Da Atreju all'Assemblea Pd, il duello Schlein-Meloni accende la campagna per il 2027. Schlein compatta il centrosinistra e parte ufficialmente all'assalto di Palazzo Chigi, con una "partita apertissima" che profuma di rivincita.

La segretaria dem dice di voler ripartire dal Paese con un grande “percorso per dare la parola all'Italia”.

“Sono a proporvi per questi mesi un grande percorso programmatico per il Paese e nel Paese, facciamolo insieme. E' tempo di ascoltare il Paese. Da gennaio partiremo con un grande percorso per dare la parola all'Italia. A partire dalle nostre 5 priorità. Poi ci congiungeremo con le forze con cui saremo alternativa" alle prossime elezioni.” 

Un messaggio rivolto non solo a Meloni, ma anche agli alleati: la sfida è iniziata. 

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