15 Dec, 2025 - 15:45

Liberato l'imam di Torino Shahin: lascia il Cpr di Caltanissetta. La decisione dei giudici infiamma lo scontro politico

Liberato l'imam di Torino Shahin: lascia il Cpr di Caltanissetta. La decisione dei giudici infiamma lo scontro politico

La Corte di Appello di Torino ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati dell’imam Mohamed Shahin e si e’ pronunciata a favore della cessazione del trattenimento dell'uomo nel Cpr di Caltanissetta.

Secondo i giudici non sussistono elementi che possono far pensare a una minaccia per la sicurezza dello Stato o per l'ordine pubblico.

L'imam di Torino originario dell'Egitto, ma da 20 anni in Italia, era destinatario di un ordine di espulsione firmato dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, per alcune frasi sul massacro di Hamas del 7 ottobre 2023.

Shahin è stato liberato, ma il decreto di espulsione resta in sospeso con ulteriori ricorsi pendenti. Amnesty e la Fcei hanno chiesto l’annullamento, citando rischi in Egitto e divieto di espulsione verso paesi con pena di morte.

La sua liberazione ha inevitabilmente riacceso le polemica tra maggioranze e opposizione.

Imam Shahin liberato: per i giudici non è una minaccia per la sicurezza nazionale 

Mohamed Shahin, imam della moschea Omar a Torino, è stato colpito da un decreto di espulsione emesso dal ministro Piantedosi dopo una denuncia della deputata Augusta Montaruli (Fratelli d’Italia).

Il provvedimento era scattato in seguito ad alcune frasi che sarebbero state pronunciate in un discorso di ottobre 2025 su Gaza.

Arrestato a fine novembre 2025, Shahin era stato trasferito al CPR di Caltanissetta in attesa di espulsione verso l’Egitto, dove rischia persecuzioni come oppositore del regime di al-Sisi.

La difesa ha contestato il provvedimento, evidenziando i 21 anni di residenza in Italia, l’incensuratezza e il lavoro per il dialogo interreligioso.

Oggi la Corte di Appello di Torino ha accolto il ricorso e disposto il suo rilascio. Ricorsi sono stati presentati al Tar del Lazio, in Cassazione e per asilo politico.

Fratelli d’Italia accusa la magistratura di mettere a rischio la sicurezza 

La liberazione dell'imam di Torino ha riacceso le polemiche tra maggioranza e opposizione.

Le dichiarazioni riportano posizioni politiche fortemente contrapposte.
Fratelli d’Italia, con Galeazzo Bignami e Sara Kelany, giudica la decisione grave e incomprensibile.

Secondo FdI, la sentenza contraddice un decreto di espulsione motivato da ragioni di sicurezza nazionale.

I due esponenti sostengono che la liberazione rimetta in circolazione un soggetto ritenuto pericoloso. Viene inoltre accusata una parte della magistratura di politicizzazione e di minare la sicurezza pubblica.

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“La decisione della Corte d’Appello di Torino di liberare l’imam Mohamed Shahin, rappresenta l’ennesimo schiaffo allo Stato e a chi ogni giorno lavora per proteggerlo. Una decisione grave e incomprensibile riguardo una persona che ha giustificato il violento attacco terroristico del 7 ottobre.”

Ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Galeazzo Bignami che poi ha accusato:

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“Questa vicenda suona come l’ennesima conferma del livello di politicizzazione di una parte della nostra magistratura, al punto da mettere a rischio la stessa sicurezza dei cittadini. Una scelta irresponsabile che arriva il giorno dopo il massacro in Australia.

FdI collega la vicenda al clima internazionale e a recenti attentati, annunciando iniziative parlamentari.

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''Il paradosso è che di questo passo la sicurezza della Nazione in un momento così delicato sarà gestita dai tribunali e non dal ministero competente, che ha assunto una decisione giusta e doverosa nei confronti di un imam che avalla il terrorismo. Presenteremo un'interrogazione parlamentare per chiedere che il ministro della Giustizia possa valutare la questione, perché la sicurezza dei cittadini è un bene fondamentale”.

Ha annunciato la deputata Sara Kelany.

Avs esulta per la liberazione: “Ora il governo chieda scusa”

Di segno opposto la posizione di Alleanza Verdi e Sinistra.

Avs esprime “gioia immensa” per la liberazione dell’imam e ringrazia i cittadini mobilitati.

Secondo Avs, i giudici hanno escluso la pericolosità di Shahin, riconoscendone l’impegno civile.

Avs chiede al governo di ritirare il decreto di espulsione e di scusarsi per l’accaduto.

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“Questa vicenda è l’ennesima dimostrazione di come si pieghi il concetto di sicurezza nazionale per fini politici. Shahin è stato privato della libertà senza motivo. La giustizia ha fatto il suo corso, ma il danno umano e civile resta. Ora il governo chieda scusa, cambi rotta e ritiri il decreto di espulsione”.

Si legge in una nota a firma del vicecapogruppo di Avs alla Camera, Marco Grimaldi, la capogruppo di Avs in Regione Piemonte, Alice Ravinale, e i consiglieri comunali di Torino di Sinistra Ecologista, che in queste settimane sulla vicenda avevano presentato diverse interrogazioni e richieste di comunicazione.

 

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