L’Australia reagisce alla sparatoria antisemita di Bondi Beach con un pacchetto legislativo senza precedenti. Il premier Anthony Albanese mira ad ampliare i poteri ministeriali e introduce reati aggravati contro l’odio puntando a prevenire e contrastare radicalizzazioni e antisemitismo, anche nel sistema educativo e nelle istituzioni culturali.
Mentre l'Australia piange le vittime dell'attentato a Bondi Beach avvenuto durante le celebrazioni di una festa ebraica, il premier Anthony Albanese lancia un pacchetto normativo per arginare discorsi d'odio e incitamento alla violenza.
Due attentatori hanno aperto il fuoco, il 14 dicembre 2025, durante una cerimonia per celebrare il primo giorno di Hanukkah, spingendo Canberra a rafforzare i poteri ministeriali e introdurre reati aggravati. Questa risposta unisce sicurezza e vigilanza più ampia contro i fenomeni di radicalizzazione.
Secondo le nuove leggi, al ministro degli Interni australiano verranno conferiti nuovi poteri, inclusa l'autorità di revocare i visti a coloro che diffondono odio. Le nuove misure prevedono inoltre una task force speciale volta a garantire che il sistema educativo "prevenga, affronti e risponda adeguatamente all'antisemitismo".
Anthony Albanese ha affermato che "ogni ebreo australiano ha il diritto di sentirsi al sicuro, apprezzato e rispettato per il contributo che apporta alla nostra grande nazione".
Il primo ministro ha aggiunto che l'esecutivo "sosterrà e adotterà pienamente" le raccomandazioni dell'inviata Jillian Segal. Il rapporto di Segal era stato criticato sin dalla sua pubblicazione nel mese di luglio da coloro che temevano conseguenze negative sulla libertà di espressione. In particolare, il rapporto prevedeva il monitoraggio di università e organizzazioni artistiche e la sospensione dei finanziamenti se queste istituzioni non riuscissero a contrastare l’antisemitismo. Alcuni temevano, invece, che i finanziamenti potessero essere usati per censurare o reprimere proteste filo-palestinesi.
Si prevede che un reato federale di "incitamento all'odio aggravato" punirà chi usa piattaforme online per discorsi d'odio e introdurrà l'odio come circostanza aggravante nelle condanne per molestie virtuali.
Il primo ministro australiano ha, inoltre, riconosciuto le accuse della comunità ebraica secondo cui l'esecutivo non avrebbe fatto abbastanza per prevenire l'antisemitismo nel periodo successivo all'attacco del 7 ottobre. Albanese ha affermato:
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