Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è tornato ad essere teatro di un duro confronto sulla crisi nei Caraibi e sul Venezuela. Gli Stati Uniti hanno ribadito l’intenzione di applicare sanzioni contro il presidente Nicolas Maduro. Russia e Cina hanno difeso Caracas denunciando un’escalation e un’aggressione regionale da parte di Washington.
Durante il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 23 dicembre 2025, è stata discussa la situazione nei Caraibi, che riguarda in particolare il Venezuela.
Gli Stati Uniti hanno annunciato che imporranno e applicheranno sanzioni “nella massima misura” contro Nicolas Maduro per tagliargli le risorse.
L’amministrazione statunitense ha avviato la campagna di pressione su Caracas nel mese di agosto, con l’inizio del dispiegamento di navi da guerra e di personale militare al largo delle coste del Venezuela. Washington ha giustificato la mossa con la lotta al traffico di droga.
Dalla fine di novembre, gli Stati Uniti hanno etichettato il Cartel de los Soles come organizzazione terroristica straniera, accusando Maduro di essere a capo del cartello. Nel mese di dicembre, Washington ha annunciato un blocco navale contro le petroliere soggette a sanzioni in entrata e in uscita dal Venezuela. La Guardia Costiera statunitense ha fermato due petroliere cariche di greggio venezuelano e ne sta inseguendo una terza.
“La minaccia più seria per questo emisfero, per il nostro vicinato e per gli Stati Uniti, proviene dai gruppi terroristici e criminali transnazionali”, ha dichiarato l’ambasciatore degli Stati Uniti, Mike Waltz, durante il Consiglio di Sicurezza del 23 dicembre. Ha inoltre puntato il dito contro il Cartel de los Soles.
Mosca ha replicato esprimendo timori per un possibile “modello” di futuri attacchi contro nazioni latinoamericane, in un contesto di crescenti tensioni che vede petroliere intercettate nei Caraibi.
“Questo intervento in corso può diventare un modello per futuri atti di forza contro gli stati latinoamericani”, ha dichiarato al Consiglio di Sicurezza l’ambasciatore russo all’ONU, Vassily Nebenzia.
Il vice ambasciatore cinese all’ONU, Sun Lei, ha affermato che il suo paese ha esortato gli Stati Uniti a “sospendere immediatamente le azioni rilevanti ed evitare un’ulteriore escalation delle tensioni”.
“La Cina si oppone a tutti gli atti di unilateralismo e prepotenza e sostiene tutti i Paesi nella difesa della loro sovranità e dignità nazionale”, ha aggiunto.
Il Venezuela ha accusato Washington della “più grande estorsione conosciuta nella nostra storia”. Intervenendo al Consiglio, l’ambasciatore venezuelano alle Nazioni Unite, Samuel Moncada, ha affermato:
Quest’ultima sessione evidenzia profonde fratture globali e l'attenzione delle superpotenze nella regione: gli Stati Uniti rivendicano il diritto all’autodifesa, mentre Russia e Cina non abbandonano Caracas.
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