Finanziamenti occulti ad Hamas attraverso una rete di associazioni attive nel settore umanitario.
E' questa in sostanza l'accusa che ha portato oggi, sabato 27 dicembre 2025, all'arresto di nove persone nell'ambito una vasta operazione antiterrorismo condotta congiuntamente da Polizia di Stato e Guardia di Finanza.
L’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo (Dda) di Genova., ha portato all'emissione di nove misure cautelari in carcere nei confronti di nove persone. Coinvolte anche tre associazioni.
Il provvedimento, disposto dal Gip del Tribunale di Genova, riguarda un presunto sistema di finanziamento all’organizzazione Hamas attraverso una rete di associazioni formalmente attive nel settore umanitario.
Tra i nove indagati figura anche il presidente dei palestinesi in Italia, Mohammad Hannoun che in passato ha sempre negato di essere esponente dell'organizzazione terroristica.
Il blitz è stato eseguito dalla Digos di Genova, in raccordo con la Direzione centrale della Polizia di prevenzione, e dai nuclei specializzati della Guardia di Finanza.
Le misure cautelari hanno riguardato nove indagati, tutti destinatari della custodia in carcere. Coinvolte nell'inchiesta anche tre associazioni umanitarie.
Le accuse contestate, nella fase delle indagini preliminari e dunque nel rispetto della presunzione di innocenza, di fare parte e di avere finanziato l’associazione Hamas e attività terroristicheper mezzo di varie associazioni di solidarietà col popolo palestinese.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il presunto sistema avrebbe movimentato complessivamente circa sette milioni di euro, attraverso bonifici e altre modalità, anche mediante operazioni di triangolazione con enti con sede all’estero.
I fondi, stando all’ipotesi accusatoria, sarebbero stati destinati ad associazioni operanti a Gaza, nei Territori palestinesi o in Israele, ritenute illegali dallo Stato israeliano perché collegate o riconducibili a Hamas, nonché direttamente a esponenti dell’organizzazione.
L’indagine avrebbe inoltre accertato il sostegno economico ai familiari di persone coinvolte in attentati terroristici o detenute per reati con finalità di terrorismo. Un supporto che, secondo la Procura, avrebbe contribuito a rafforzare la capacità operativa e il consenso interno dell’organizzazione.
Tra le nove persone indagate figura anche Mohammad Hannoun, presidente dei palestinesi in Italia e legale rappresentante di una delle associazioni coinvolte e componente del board of directors della European Palestinians Conference.
Secondo l’accusa, avrebbe operato come amministratore di enti utilizzati per la raccolta di fondi formalmente destinati a fini umanitari.
Le risultanze investigative, sempre secondo l’impostazione accusatoria, indicano che una quota rilevante delle somme raccolte — stimata in oltre il 70 per cento — sarebbe stata dirottata verso il finanziamento diretto di Hamas o di strutture a essa collegate.
I magistrati contestano a Hannoun di aver contribuito, direttamente o indirettamente, al trasferimento di oltre sette milioni di euro nel periodo compreso tra il 2001 e oggi, con un’intensificazione dopo gli eventi del 7 ottobre 2023.
Tali fondi, sostiene la Procura, sarebbero stati sottratti alle finalità dichiarate di assistenza alla popolazione civile di Gaza.
Nell’inchiesta compaiono anche altri indagati, ritenuti — sempre in base alle accuse — membri del comparto estero di Hamas o concorrenti esterni, accusati di aver condiviso decisioni operative e strategie di finanziamento attraverso diverse associazioni.
Sull’operazione è intervenuto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha definito il blitz “molto importante e significativo”.
Ha dichiarato il ministro dell'Interno che ha evidenziato il lavoro della Direzione centrale della Polizia di prevenzione e dei nuclei specialistici della Guardia di Finanza, che avrebbero consentito di ricostruire contatti e flussi finanziari su scala internazionale.
Un risultato che, secondo il titolare del Viminale, conferma le capacità investigative delle forze dell’ordine italiane e rafforza l’impegno del governo nel contrasto al terrorismo e nel potenziamento degli apparati di sicurezza.
È un’operazione molto importante e significativa quella portata a termine stamattina dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza con l’arresto di nove persone, tra cui il più noto Mohammad Hannoun. Pur con la doverosa presunzione di innocenza che va sempre riconosciuta in…
— Matteo Piantedosi (@Piantedosim) December 27, 2025
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