Sembrerebbe essersi sbloccato lo stallo in maggioranza sul decreto per il rinnovo dell'invio delle armi all'Ucraina che domani, o al massimo, martedì verrà votato in Consiglio dei Ministri.
Il confronto diretto tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni alla fine ha messo il punto definitivo sulla querelle che nelle ultime settimane ha agitato le acque in maggioranza.
Il testo finale del decreto recherebbe diverse modifiche rispetto a quello originario che era stato redatto sul modello di quelli già precedentemente approvati dal governo.
In maggioranza quindi si tira un sospiro di sollievo dopo settimane di tensioni e minacce da parte della Lega di non votare un provvedimento che prevedesse solo l'invio di armamenti.
In realtà lo strappo totale non era mai stata un'ipotesi reale, era apparso subito evidente che sarebbe bastato limare qualcosa qua e là per trovare la quadra tra gli alleati.
Quadra che è arrivata nelle ultime ore, in tempo per l'approvazione nell'ultimo Cdm dell'anno.
C'è voluto un confronto tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini per chiudere definitivamente la partita sul decreto Ucraina che è stato modificato per renderlo 'votabile' anche dalla Lega.
Il decreto, in versione riveduta, corretta e approvata, in pratica allarga il perimetro degli aiuti al piano civile prevedendo – accanto ad armi e munizioni il cui invio è stato confermato – anche sostegni in campo sanitario, logistico e di rafforzamento e costruzione della rete elettrica.
Ha dichiarato Salvini.
Il decreto approderà domani, o al più tardi martedì 30 dicembre per l'approvazione in Cdm e poi dovrà essere approvato a gennaio in Parlamento. Come gli altri decreti anche questo avrà durata di un anno.
L'accordo raggiunto sul provvedimento è stato commentato dai ministri degli Esteri e della Difesa, Antonio Tajani e Guido Crosetto.
Ha dichiarato il vicepremier di Forza Italia ad “Affaritaliani” che, tuttavia, ha subito chiarito il punto relativo all'invio di armi:
L'accordo è stato confermato anche dal titolare della Difesa alla vigilia del Consiglio dei ministri chiamato a varare il provvedimento che rifinanzia gli aiuti all'Ucraina per tutto il 2026.
Scettica l'opposizione che in queste settimane non ha perso occasione di sottolineare le continue tensioni e divisioni del governo sulla politica estera e principalmente sul sostegno al governo di Kiev.
Ha accusato la capogruppo del Pd a Montecitorio, Chiara Braga, a margine dei lavori della commissione Bilancio, nel commentare l'approdo, domani in Cdm, del provvedimento che riguarda la proroga degli aiuti all'Ucraina.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.
I campi obbligatori sono contrassegnati con *