Lei era rimasta in silenzio non perché in imbarazzo, ma perché davanti a un'indagine della magistratura aveva pensato (bene) che fosse l'atteggiamento più consono.
Ma nel pomeriggio di oggi, la sindaca di Genova Silvia Salis ha rotto gli argini.
Ha diffuso sui suoi social un videomessaggio con il quale preannuncia querele a tutto spiano verso chi diffonde la notizia di una sua qualsivoglia vicinanza con il presidente dei palestinesi in Italia accusato di finanziare Hamas e fa cenno pure a una foto pubblicata dal Giornale in cui la si vede in prima fila insieme ad altri sindaci del centrosinistra (Sala di Milano, Lepore di Bologna, Leccese di Bari, Lo Russo di Torino e Funaro di Firenze) alla manifestazione Music for Peace con Hannoun dello scorso settembre svoltasi proprio nella sua Genova.
Nicola Porro ha commentato quell'immagine così:
Porro imputa ai politici di sinistra (compresa alla Salis) il fatto che, al di là dell'esito delle indagini e dell'inchiesta in corso, a settembre scorso, già si sapeva chi fosse Hannoun per la simpatia che aveva dimostrato agli autori del pogrom del 7 ottobre.
Ma ora la Salis ribatte che quell'immagine è un fotomontaggio.
E insomma: nessuno deve permettersi di accostare all'associazione di Hannoun l'attuale sindaca di Genova per la quale già si pronostica un radioso futuro nel centrosinistra nazionale.
Nel pomeriggio di oggi, la prima cittadina della città dove è scattato il blitz che ha portato in carcere il presidente del palestinesi in Italia con l'accusa di finanziare Hamas, ha postato un videomessaggio chiaro e forte:
Insomma: per Salis, la miglior difesa è l'attacco, visto che è incontestabile che dal punto di vista politico è la coalizione di cui fa parte ad aver mostrato una certa vicinanza al mondo rappresentato da Hannoun.
Ma la sindaca di Genova, che dovrebbe rappresentare l'ala più moderata del Campo largo, non finisce qui il suo messaggio. Tenta anche il contropiede nei confronti del centrodestra sulla strada già tracciata questa mattina sul Corriere della Sera dal leader dei Verdi Angelo Bonelli:
Salis, però, dopo le minacce alla stampa e il tentativo di passare il cerino nelle mani della destra, tiene a precisare:
Chissà se i suoi elettori valuteranno che ha fatto bene a parlare anziché mantenere il silenzio
Avevo scelto il silenzio sulle indagini che hanno portato all’arresto di Mohammad Hannoun: si lascia lavorare la magistratura senza strumentalizzazioni politiche. Ma in queste ore circola un racconto falso, con fotomontaggi e insinuazioni, che ha superato la tollerabilità pic.twitter.com/GiERNsLaHG
— Silvia Salis (@silvia_salis) December 29, 2025
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