Nell'ultima scena di “I Tre Moschettieri: D’Artagnan”, D’Artagnan viene finalmente nominato moschettiere del re Luigi XIII dopo le sue gesta eroiche, festeggiando con Athos, Porthos e Aramis.
Mentre il protagonista si congeda dai compagni per ricongiungersi con la sua amata, Constance viene rapita da uomini misteriosi, lasciando D’Artagnan ignaro e solo ad attenderla invano.
Il cliffhanger del finale lascia il pubblico con il fiato sospeso, in preda alla curiosità di scoprire quali saranno le sorti della ragazza e del prode moschettiere nel sequel “Milady”.
Nel finale di “I Tre Moschettieri: D’Artagnan” il giovane guascone vede finalmente coronato il suo sogno: viene nominato moschettiere del re, entrando ufficialmente nel leggendario corpo che protegge la corona di Francia.
La sua lealtà e il coraggio dimostrato nelle missioni per difendere la regina lo trasformano da semplice contadino in un eroe leggendario, rispettato e stimato a corte.
Athos viene graziato e reintegrato tra i moschettieri, dopo essere stato falsamente accusato e condannato a morte, chiudendo così uno dei fili narrativi più cupi del film.
Il re decide di concedergli la grazia, riconoscendo il ruolo del quartetto nella difesa della monarchia dagli intrighi del cardinale Richelieu e della perfida Milady.
Il finale aperto lascia appesa la storia del moschettiere: mentre D’Artagnan festeggia la nomina e dà appuntamento a Constance alla locanda, la giovane viene rapita dopo aver ascoltato una conversazione segreta tra Richelieu e i suoi alleati.
L’eroe la aspetta invano, ignaro che il loro amore è già finito al centro di un nuovo complotto pronto a esplodere nel capitolo successivo, “I Tre Moschettieri: Milady”.
“I Tre Moschettieri: D’Artagnan” è stato girato principalmente in Francia, prestando particolare attenzione alla ricostruzione dell’epoca seicentesca.
Le location scelte spaziano tra castelli, fortezze e città storiche che restituiscono un’ambientazione realistica e autentica. Le riprese hanno coinvolto diversi siti storici francesi, tra cui castelli e antiche dimore utilizzati per rappresentare la corte di Luigi XIII e gli ambienti aristocratici in cui si muovono la regina Anna d’Austria, il cardinale Richelieu e Milady.
La Parigi seicentesca è stata ricreata come una città grigia, piena di vicoli, fango e pietra, enfatizzando il lato più sporco e pericoloso della vita urbana dell’epoca.
Gran parte delle scene d’azione, dai duelli alle imboscate notturne, è stata girata in esterni reali, tra cortili, strade acciottolate e boschi, per dare maggiore fisicità ai combattimenti corpo a corpo.
Ambientato nel 1627, “I Tre Moschettieri: D’Artagnan” racconta l’ascesa del giovane D’Artagnan, un guascone che lascia la Borgogna per Parigi con un sogno ben preciso: diventare uno dei moschettieri di re Luigi XIII.
Durante il suo viaggio assiste a un rapimento e rimane ferito mentre tenta di intervenire, un episodio che lo trascinerà in una fitta rete di intrighi politici e sentimentali.
Arrivato nella capitale, D’Artagnan incrocia il cammino dei tre moschettieri Athos, Porthos e Aramis, inizialmente suoi rivali, che poi diventeranno suoi inseparabili amici e alleati contro le macchinazioni del cardinale Richelieu.
Sullo sfondo, l’amore segreto tra la regina Anna d’Austria e il duca di Buckingham viene usato come arma politica per provocare una guerra tra Francia e Inghilterra, mentre la malefica Milady De Winter agisce nell’ombra come spia e assassina al servizio del cardinale.
Il cast vede tra i protagonisti:
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