Resta un giallo la morte della 15enne Sara Di Vita e della madre Antonella Di Ielsi, 50 anni, decedute tra il 27 e il 28 dicembre 2025 dopo due accessi al Pronto soccorso del Cardarelli di Campobasso.
Gli inquirenti non escludono alcuna pista, neanche quella dell’avvelenamento da parte di terze persone, anche se si tratta di un’ipotesi residuale. Dalle autopsie, infatti, si rafforzerebbe il quadro della tossinfenzione alimentare.
Intanto migliorano le condizioni del padre e marito delle vittime, ricoverato allo Spallanzani di Roma. La figlia maggiore non ha mai avuto sintomi.
Sono diverse le piste battute dagli inquirenti: dai funghi velenosi alle conserve contaminate. Tutto dipende dagli esiti dell'autopsia sulle due vittime, che si sono tenute oggi, 31 dicembre 2025.
Dagli esami, durati circa sette ore, non sarebbero emersi "elementi conoscitivi immediati", ha dichiarato il procuratore di Campobasso, Nicola D'Angelo. Per chiarire le cause dei decessi, sarà necessario attendere gli esiti degli esami chimici e tossicologici, dai tempi tecnici più lunghi: 60 giorni.
Potrebbe però trattarsi, come ipotizzato dai primi momenti, di ingestione di tossine alimentari, forse la sera del 23 dicembre, quando a cena non c’era la figlia maggiore.
Intanto proseguono le indagini a carico di cinque medici dell'ospedale di Campobasso, con l'ipotesi di reato di omicidio colposo.
Come riporta Il Corriere della Sera, sono stati sequestrati 19 tipi di alimenti sia nella casa della famiglia, che in quella della madre di Gianni Di Vita, al primo piano dello stesso palazzo.
Si tratta di un preparato con funghi e peperoni, olive nere e verdi, formaggio con pistacchio, polpette, mozzarella, salsa di pomodoro, funghi.
Ma anche vongole cotte, baccalà gratinato con pinoli, uva e patate, torta con pandispagna e crema al pistacchio, pesto, formaggio spalmabile, due tipologie di marmellata, polenta condita con funghi, funghi alla contadina e giardiniera fatta in casa.
L'Inmi Spallanzani di Roma ha fatto sapere che Gianni Di Vita, "vista l'evoluzione favorevole del quadro clinico", è stato trasferito dal reparto di Rianimazione a quello ordinario.
"Padre e figlia continuano ad essere debitamente assistiti dall'équipe medica e supportati dal team di psicologi dell'istituto", precisa lo Spallanzani.
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