Secondo Anac, "Virginia Raggi era a conoscenza del conflitto di interessi". Nella stessa delibera Anac sostiene: "La situazione di palese conflitto di interessi era conosciuta dalla Sindaca che la dichiarò, ma tale dichiarazione, non è sufficiente per rimuovere il conflitto. E prorpio perché consapevole del conflitto, il primo cittadino di Roma avrebbe dovuto esonerare il Dott. Marra da ogni partecipazione, anche se solo meramente pedissequa, all'atto di nomina del fratello Renato". In tal senso l'Anac ricorda: "Per legge l'organo che viene a conoscenza, attraverso la dichiarazione o in altro modo, della situazione di conflitto di interessi, disponga ogni misura volta ad evitare ogni partecipazione del funzionario a procedimenti nei quali egli possa trovarsi in una tale situazione".
Le "anomalie" di Marra dirigente. Al vaglio dell'Anac, oltre alla situazione di conflitto di interessi, c'è anche la posizione di dirigente di Raffaele Marra. L'Autorità infatti ha deciso di investire del caso la Corte dei Conti per quanto riguarda le "anomalie segnalate" riguardanti il suo inquadramento nel Comune di Roma.
Tutto nasce dal Codacons. Il conflitto di interessi segnalato dall'Anac arriva dopo l'esposto presentato il 14 novembre dal Codacons come spiegato in una nota dalla stessa associazione dei consumatori e con cui si chiedeva "sia all'Autorità guidata da Cantone, sia alla procura della Repubblica di Roma, di indagare su presunti profili di illegittimità che contemplano non solo la violazione del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici ma anche responsabilità penalmente rilevanti, quali il reato di abuso d'ufficio ex articolo 323 del Codice penale". Pertanto, il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha chiesto l'annullamento di tutti gli atti firmati dai fratelli Raffaele e Renato Marra nell'ambito dei rispettivi ruoli svolti in Campidoglio "nell'interesse dei cittadini". Insomma, in Campidoglio è sempre più caos.
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