Con Autostrade bisogna avere a che fare per fargli rimettere a posto quello che ha rotto –ha affermato Di Pietro-. Se vai a prendere un caffè e te lo fanno male, prima di dire che non andrai più a quel bar, ti fai ridare i soldi e te lo fai rifare. Non possiamo dire ipocritamente, come è stato detto ieri, che Autostrade non va bene, ma le altre imprese che fanno i ponti, se anche controllate da Autostrade, lo possono fare. E’ come dire non lo fai con la mano destra, ma con la mano sinistra. Ma allora fallo fare ad Autostrade, così lo fanno subito e fanno presto. A norma di convenzione, se lo fa Autostrade può cominciare domattina, con il progetto di Renzo Piano invece devi fare il bando a livello europeo. Fare un progetto esecutivo devi prevedere pure il bullone e il cemento che ci vuole, ci vogliono 6 mesi solo per preparare il bando. Toninelli ha detto che non riceverà quelli di Autostrade, ma se io ho un debitore la prima cosa che faccio è farlo venire per farmi ridare i soldi. La convenzione la conosco a memoria e dice che lo Stato può dire ad Autostrade: adesso lo rifai come dico io, ti controllo mentre lo fai e nel frattempo mi paghi anche la penale. Se invece tu non glielo fai fare, è Autostrade che diventa controllore e dice: tu hai fatto così e non lo potevi fare. E’ lo Stato che decide cosa deve fare Autostrade, può anche decidere di fargli realizzare il progetto di Renzo Piano.
Anche in queste ultime ore al governo manca qualsiasi autocritica –ha dichiarato Di Pietro-. Quando intervengono UE, FMI, Banca d’Italia vuol dire che forse qualche conto l’hai sbagliato. Chi governa non può avere la supponenza di dire :siccome l’ho fatto io ho fatto bene e il popolo mi ha detto di fare così. Ma se vedi che non puoi farlo tutto e subito, con onestà devi dire: popolo mio, ti voglio bene, ma dammi un po’ di tempo perché se faccio tutto subito casca il palazzo.