07 Feb, 2022 - 20:35

Addio mascherine all'aperto: ecco la data

Addio mascherine all'aperto: ecco la data
Tenere le mascherine in tasca piuttosto che sul viso, almeno all'aperto. Questo diverrà realtà molto preso, stando al sottosegretario alla Salute Andrea Costa che oggi ha dato lumi e speranze di non vedere più le mascherine sui nostri volti, mentre siamo in strada. Con diverse limitazioni, soprattutto in base alle zone.

Mascherine all'aperto: l'annuncio della data di addio

L'ordinanza che prorogava l'uso dei DPI (i dispositivi di protezione individuali, le mascherine insomma) anche in zona bianca scadrà il prossimo 10 febbraio. Il provvedimento inizialmente aveva come scadenza il 31 gennaio scorso, poi prorogato al 10 febbraio. Secondo il sottosegretario Costa infatti l'ob rdinanza non verrà prorogata: da venerdì 11 febbraio quindi addio alle mascherine all'aperto.

Mascherine all'aperto: dove non si dovranno indossare

Le mascherine all'aperto potranno rimanere in tasca solo nelle zone bianche. Allo stato attuale quindi, solo gli abitanti di tre Regioni potranno passeggiare a volto scoperto: Umbria, Basilicata e Molise.

Niente addio al momento...

L'importanza delle mascherine è stata ribadita anche dal ministro della Salute, Roberto Speranza: "Sono state uno strumento formidabile nella lotta contro la pandemia di Covid-19 e continueranno a essere le nostre compagne di viaggio ancora per una fase significativa", ribadendo che negli spazi al chiuso "continueranno ad essere necessarie", così come sarebbe utile tenerle a portata di mano in caso di luoghi affollati.

...Ma l'esecutivo ragiona sul loro pensionamento

Il governo infatti sta discutendo sulla possibilità di eliminarne l'uso a tuttotondo. La data potrebbe essere quella del prossimo 31 marzo, giorno della fine dello stato di emergenza. Ma, secondo alcune fonti, questa data potrebbe essere anticipata, come confermato ancora dal sottosegretario alla Salute Costa, che all'Ansa ribadisce come, dopo l'11 febbraio, "sarà l'occasione per decidere se toglierle anche in zona gialla e arancione con un provvedimento del Ministero della Salute condiviso con il Cts. Ma direi - conclude Costa - che già oggi non vedo grandi differenze tra zone gialle e arancioni perché i contagi sono in calo e la campagna vaccinale va molto bene. Bisogna dare un segnale positivo ai cittadini".  
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Lorenzo Capezzuoli Ranchi
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