15 Mar, 2022 - 14:35

Stress, ansia, guerra e pandemia, il quadrinomio letale

Stress, ansia, guerra e pandemia, il quadrinomio letale
Stress, ansia, guerra e pandemia: doveva essere il periodo di ripresa emotiva ed economica invece sembra più complicato di quello appena passato. La condizione emotiva, attuale, della popolazione è ulteriormente compromessa dal conflitto russo-ucraino. Nessuno si aspettava che saremmo passati dalla pandemia alla guerra, senza alcun periodo di tregua, eppure è così.

Stress, ansia: soffre il 30% della popolazione italiana

Stress, ansia, guerra e pandemia, il quadrinomio letale: come uscirne? Ne abbiamo parlato a Mattina con noi, su Cusano Italia TV, canale 264 del DTT, con Silvia Marinelli, psicoterapeuta. "Il malessere riguarda il 30% della popolazione, e i giovani soffrono più degli adulti. Viviamo un'esperienza che ha determinato un forte trauma nelle persone e che ci ha messi nelle condizioni di sperimentare uno stato di allarme costante - ha affermato la dottoressa Marinelli - il corpo, in una condizione di stress cronico, si ammala: le difese immunitarie si abbassano, l'organismo s'infiamma, siamo più fragili. Ansia, depressione, difficoltà d'attenzione, concentrazione, perdita della memoria, sono i rischi principali in cui possiamo incorrere. Viviamo, così, una percezione di costante vulnerabilità."

La resilienza

Durante il periodo pandemico il pericolo non era facilmente definibile. "Il virus è una minaccia invisibile che perdura nel tempo. Si entra in uno stato di allarme che possiamo gestire con la resilienza - ha osservato la dottoressa Marinelli, in diretta televisiva - per questo dobbiamo far fronte alle negatività con la positività. Non possiamo modificare i nostri pensieri, ma soltanto ridurre l'impatto che hanno sulla vita di tutti i giorni: possiamo ristabilire una qualità della vita che ci aiuta a funzionare meglio, mantenere viva la progettualità, rimanere nel presente, vivere gli eventi negativi come ineliminabili dell'esistenza umana."

I giovani non hanno sviluppato la capacità di autoregolare le proprie emozioni 

La fascia più colpita è quella dei giovani. "Questi non hanno sviluppato la capacità di autoregolare le proprie emozioni - si è congedata Marinelli - il gruppo sostiene, permette di costruire sicurezza, dobbiamo pensare che siamo geneticamente portati a cercare gli altri nelle difficoltà. Frustrazione, rabbia, sono emozioni intense che si sono manifestate con comportamenti oppositivi in alcuni di loro. La scuola può ridurle."
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Annalisa Colavito
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