La Cina, tramite Wang Yi,
ha ribadito la sua volontà di non essere sanzionata dall'occidente in merito all'invasione Ucraina da parte della Russia. Il diplomatico di Pechino ha detto che
"la Cina non è parte della crisi, tanto meno vuole essere colpita dalle sanzioni". Stando alle parole della diplomazia, lo stato cinese
"si è sempre opposto all'uso delle sanzioni per risolvere i problemi. Questo per non parlare delle sanzioni unilaterali che non hanno fondamento nel diritto internazionale, che danneggeranno il sostentamento delle persone in tutti i Paesi". La grande preoccupazione è che, a causa della sua posizione non propriamente chiara,
la Cina finisca nel ciclone delle sanzioni che stanno colpendo la Russia.
L'allarme della Cina
La Cina si è detta fin da subito contraria alle misure che l'occidente ha applicato nei confronti del Cremlino, destando preoccupazione per le mosse future. Da qui sono partite le pressioni degli Stati Uniti nei confronti della seconda economia mondiale. Questo per far si che la Cina stessa si astenga da un eventuale salvataggio della Russia dal rischio default, mossa che, inevitabilmente, non è piaciuta allo stesso governo cinese.
Tramite il capo della diplomazia,
Yang Jiechi, la Cina aveva fatto sapere di non essere affatto contenta delle
"false informazioni per distorcere o screditare la posizione del paese". Il riferimento era alle dichiarazioni fatte dai
funzionari statunitensi ai membri della Nato riguardo la volontà cinese di aiutare
militarmente la Russia. Lo stesso governo russo, tramite il suo portavoce ufficiale aveva smentito qualsiasi tipo di coinvolgimento cinese.
Dmitry Peskov ha commentato così l'esternazioni della Casa Bianca:
"gli Usa creano e diffondono, di tanto in tanto, informazioni false, che non sono né professionali né etiche, per non parlare di responsabilità".