#PapaFrancesco torna a chiedere la fine della guerra russa in #Ucraina. Lo fa durante la #Veglia Pasquale nella basilica di San Pietro. La paura, il dolore e la morte non avranno l'ultima parola", assicura https://t.co/hEolscG9NC pic.twitter.com/VidLfQjLJ4
— Sky tg24 (@SkyTG24) April 16, 2022
Papa Francesco si produce in quella che è probabilmente una delle omelie più sentite e simboliche del suo pontificato, auspicando l'immediato termine del conflitto:
"Apriamoci ai gesti di pace in questo tempo segnato dagli orrori della guerra; a opere di riconciliazione nelle relazioni spezzate e di compassione verso chi è nel bisogno; ad azioni di giustizia in mezzo alle disuguaglianze e di verità in mezzo alle menzogne. Fissiamo soltanto l'oggi che passa, siamo disillusi sul futuro, continuiamo a lamentarci e a pensare che le cose non cambieranno mai. E così restiamo immobili davanti alla tomba della rassegnazione e del fatalismo e seppelliamo la gioia di vivere. Il Signore, in questa notte, vuole donarci occhi diversi, accesi dalla speranza che la paura, il dolore, la morte non avranno l'ultima parola su di noi".
Il Papa, al termine dell'omelia, si rivolge direttamente al sindaco di Melitopol Ivan Fedorov, presente in basilica insieme ad alcuni parlamentari ucraini.
"In questo buio che voi vivete, il buio oscuro della guerra e della crudeltà, tutti noi preghiamo con voi questa notte, preghiamo per tante sofferenze. Noi soltanto possiamo darvi la nostra compagnia, la nostra preghiera e darvi coraggio accompagnandovi. Possiamo anche dirvi la cosa più grande che oggi si celebra: Cristo è risorto", dice pronunciando queste ultime parole in ucraino.