22 Apr, 2022 - 11:11

ATP Roma, Draghi pensa all'esclusione di russi e bielorussi dal torneo

ATP Roma, Draghi pensa all'esclusione di russi e bielorussi dal torneo
Dopo la decisione ufficializzata qualche giorno fa da parte di Wimbledon sull'esclusione di russi e bielorussi dallo slam, questo precedente potrebbe creare situazioni simili anche in altri tornei in calendario. Secondo quanto riporta quest'oggi il Corriere della Sera, Mario Draghi starebbe pensando di seguire l'esempio di Londra per lanciare un altro segnale a Vladimir Putin. La situazione si preannuncia complicata, anche alla luce delle recenti reazioni arrivate da ATP e WTA.

ATP Roma, perché Draghi vuole escludere gli atleti russi e bielorussi

Il premier vuole scegliere la linea dura su tutti i fronti, per condannare l'invasione russa. Dopo i pacchetti di sanzioni delle scorse settimane - in linea con la comunità internazionale - ora il tema si sposta anche sul fronte sportivo. Nel caso in cui si dovesse propendere per questa linea, c'è il concreto rischio che ATP e WTA possano escludere la tappa di Roma nel circuito dei Master 1000. Draghi, però, intende tirare dritto.

Esclusione russi e bielorussi, le nuove reazioni del mondo del tennis

Detto questo - dopo i comunicati di ATP e WTA che hanno parlato di "discriminazione ingiusta" e le parole di Novak Djokovic - nelle ultime ore sono arrivati anche i commenti della Svitolina. La tennista ucraina ha proposto una deroga per i tennisti russi o bielorussi che si schierano apertamente contro l'operato di Putin:
virgolette
Non vogliamo che siano tutti esclusi. Se i giocatori non condannano il governo russo, giusto escluderli, ma vogliamo che si facciano sentire, che si schierino contro il governo o insieme al resto del mondo. È questo per me il punto centrale della discussione.
La Svitolina ha inoltre aggiunto:
virgolette
Sono state imposte sanzioni ai cittadini russi. Perché i tennisti devono essere trattati in maniera diversa? Non è giusto. Molti tennisti russi onestamente potrebbero fare di più. Sono in pochi quelli che mi hanno chiesto come sto o come sta la mia famiglia, questo mi rende triste. Sono colleghi che solitamente incontro tutte le settimane in giro per il mondo.
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Simone Fosini
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