Un rientro che sa di felicità, di rinascita. Al minuto 90 di Fiorentina-Roma,
Leonardo Spinazzola è finalmente tornato in campo. Trecentododici giorni dopo quel
2 luglio, giorno dei quarti di finale di Italia-Belgio. Nonostante il risultato negativo di ieri della sua Roma,
battuta per 2-0 dalla Fiorentina, Spinazzola si è mostrato sorridente a fine partita. L’incubo della rottura del tendine d'achille, rimediata dieci mesi fa, sembra oggi un lontano ricordo: All'ingresso in campo non ho pensato ai mesi di stop – afferma il terzino sinistro –.
È da un mese che mi sento tranquillo e pronto, non vedevo l'ora di entrare. Anche solo 3 o 4 minuti sono importanti per questo finale di stagione,
ogni minuto conta.https://twitter.com/OfficialASRoma/status/1523764572141723649?s=20&t=XC5hhCfPvfGsapz_aAEF5Q
Il ritorno in campo di Spinazzola
Un rientro di lusso per la Roma, alla vigilia di una delle sfide più importanti della recente storia sportiva giallorossa: Finale di Conference?
Ci speravo, per la Roma, per i tifosi ma anche per me – aggiunge Spinazzola –. Sperare e sognare di giocare quella finale era importante per sentirmi di nuovo me stesso e per dare un contributo alla squadra. L’opportunità è di quelle da non perdere, e Leonardo ha fatto e farà di tutto per ritagliarsi un po’ di minutaggio nella partita che i giallorossi disputeranno
il prossimo 22 maggio contro il Feyanoord.
"Tornare in campo? Un'emozione bellissima"
È tempo di tornare a correre su quella fascia sinistra. Per
Spinazzola, dopo una serie di infortuni che hanno rallentato la sua esplosione, sembra essere definitivamente tornato il sereno. L’emozione di riassaporare l’ebbrezza del campo rappresenta, per l’ex Atalanta e Juventus,
un nuovo inizio: Era importante per me chiedere questo cerchio – aggiunge un emozionato Leonardo –. Ho riassaporato di nuovo il campo ed è stata un’emozione bellissima. Peccato per il risultato, ma abbiamo altre due partite per chiudere bene il campionato. Ritorno in campo? Sto bene, non soffro molto l’emozione. Era felice ma tranquillo.