12 May, 2022 - 10:38

Napoli, striscione contro Spalletti: “Ti restituiamo la macchina basta che te ne vai”

Napoli, striscione contro Spalletti: “Ti restituiamo la macchina basta che te ne vai”
Uno striscione shock dal contenuto durissimo che mette nel mirino Luciano Spalletti. Davvero un brutto episodio quello che vede suo malgrado come protagonista l’allenatore del Napoli: proprio nelle ore in cui si giocava la finale di Coppa Italia tra Inter e Juventus all’Olimpico di Roma (gara vinta per 4-2 dai nerazzurri), nel piazzale davanti lo stadio Maradona è stato esposto uno striscione che recitava: 16-10-21: Spalletti, la Panda te la restituiamo... Bast' ca te ne vaje!". Firmato: 'E mariuoli.Il riferimento è chiaro: lo scorso 16 ottobre, infatti, è stata rubata la Fiat Panda dell’allenatore del Napoli che era parcheggiata sotto l’albergo dove lui alloggia nella sua avventura in città. A distanza di mesi dunque la rivendicazione e allo stesso tempo il chiaro invito a Luciano Spalletti di lasciare la panchina del Napoli e la città.https://twitter.com/Glongari/status/1524520908890722304

La contestazione dei tifosi

Continuano dunque le contestazioni nei confronti di squadra e allenatore azzurri: un malcontento tra la tifoseria, o comunque una parte di essa, che è esploso dopo la sconfitta contro l’Empoli che ha di fatto spento definitivamente i sogni scudetto. E la qualificazione aritmetica alla prossima edizione della Champions League non ha placato gli animi dei tifosi, anzi.

De Laurentiis a Spalletti: Deve sentirti napoletano

Nei giorni scorsi, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha parlato così ai microfoni di Sky Sport di Luciano Spalletti: È un dipendente di alto livello. L'ho preso perché era il signor Spalletti. Non ha ancora casa, è lui che prima deve sentirsi Partenope nella testa e nell'anima, poi non ne potrà più fare a meno. Ha un contratto di due anni che posso portare a tre: lasciamolo lavorare e ambientare, perché è un allenatore formidabile e un uomo serio. Anche questa volta ho fatto centro".
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Nino Caracciolo
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