Dopo alcune indiscrezioni si allarga la spaccatura tra Elon Musk e Twitter. Sono giorni caldi nella Silicon Valley, con un tira e molla tra le parti che mette a serio rischio l'affare da 44 miliardi di dollari. L'accusa pubblica diretta al miliardario in merito alla violazione del patto di riservatezza non è andata giù a Musk, il quale ora rilancia con affermazioni importanti.
Al centro della discussione l'annosa questione degli account spam, fasulli e dei bot, che per l'amministrazione di Twitter rappresentano il 5% dei profili attivi. La società ha inoltre depositato alla Sec (l'ente di vigilanza americano) un documento nel quale accerta tale cifra. Il Ceo di Tesla continua a mostrare grande perplessità a riguardo, annunciando pubblicamente la possibilità di rinegoziare le cifre al ribasso.
"La mia offerta si basava sull'accuratezza delle dichiarazioni di Twitter. Il Ceo ha rifiutato pubblicamente di mostrare una prova che gli account falsi fossero minori al 5%. I dati sugli account spam sono fondamentali per la salute finanziaria di Twitter e per una comunicazione chiara agli inserzionisti. Questo accordo non può proseguire finché non sarà chiarito questo dato".
For those of you who want to learn more in the meantime: https://t.co/3zShh9dbMjhttps://t.co/njNfHHGrZq
— Parag Agrawal (@paraga) May 16, 2022