107esimo giorno di guerra in Ucraina, caratterizzato dallo scontro a distanza tra Inghilterra e Russia sui militari britannici condannati a morte nel Donbass, vediamo insieme il recap delle principali notizie del giorno:
Il recap del giorno 107 della guerra in Ucraina si apre doverosamente con l'incontro tra Inghilterra e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Diverse questioni sul tavolo, tra cui il destino dei militari britannici condannati a morte in un tribunale del Donbass insieme a un soldato marocchino. L'Onu si è detta estremamente preoccupata, accusando le forze separatiste di crimini di guerra e accusando la Corte Suprema di non aver garantito un processo equo a loro carico.
Presenti all'incontro il ministro della Difesa britannico Ben Wallace e il ministro degli Esteri Liz Truss, mentre per la delegazione ucraina hanno partecipato gli omologhi Reznikov e Kuleba. Zelensky ha ribadito il personale apprezzamento verso l'impegno inglese nel supportare militarmente l'esercito di Kiev, sottolineando come siano stati i fatti e non le parole a prevalere. Il dialogo tra Truss e Kuleba si è poi spostato sui prigionieri di guerra, su cui è intervenuto a distanza anche l'omologo russo Lavrov dicendo che la decisione finale spetta a Donetsk. Da Londra Boris Johnson si dice "sconvolto" delle sentenze emesse. In agenda sul piano diplomatico anche la visita di Macron, oggi impegnato in Moldavia.
Sul fronte militare è stata una giornata piuttosto intensa. Oltre allo snodo di Severodonetsk, che registra l'ennesimo giorno di resistenza, le truppe russe hanno attaccato anche la regione di Dnipropetrovsk e quella di Kharkiv, mentre sono più in difficoltà a Slovansk, in Donbass. Secondo l'intelligence ucraina, la Russia sarebbe in grado di reggere un altro anno a questi ritmi, esaurendo tutti i missili e gli armamenti fin qui utilizzati. Ma proprio l'esercito di Kiev continua a lamentare le scarse risorse a disposizione. Tornando su Severodonetsk, le forze separatiste di Luhansk insistono affinché i militanti ucraini si consegnino.
Accuse durissime vengono poi rivolte dall'Ucraina alla Russia. Quest'ultima è infatti accusata di sottrarre il grano dagli stock di Melitopol e Mykolaiv via treno, ci sarebbero anche alcune immagini a testimoniarlo. La destinazione temporanea sarebbe la Crimea e il quantitativo sottratto rappresenterebbe un danno economico consistente. Inoltre, il vicepremier ucraino denuncia che le forze russe stanno impedendo l'evacuazione dei civili a Kherson, città ormai in mano alle forze del Cremlino e costretta a una forzata russificazione.