Mascherine 15 giugno: addio all'obbligo di indossarle nei luoghi al chiuso. Volto scoperto al cinema, a teatro e agli eventi sportivi al coperto, mentre sarà raccomandata agli esami di maturità. Resta per ora ancora in vigore nel lavoro privato ed è da chiarire il nodo mezzi di trasporto. Probabilmente negli autobus e nei treni, così come nelle Rsa e negli ospedali l’obbligo sarà attivo fino a fine settembre.
Non sarà, quindi, un addio per tutti. Il rapporto degli italiani con le mascherine è sempre stato d’amore e d’odio, se da un lato hanno nascosto il sorriso e le espressioni del volto, dall’altro hanno protetto dal contagio. Un obbligo, quello imposto da marzo 2020 agli italiani, che ha acceso pure la creatività. Durante il lockdown, quando le mascherine erano introvabili, l’unica soluzione era il fai da te: mascherine prodotte con la spillatrice, la carta da forno e gli elastici, oppure di stoffa cucite a mano. C’era anche chi proteggeva naso e bocca con la sciarpa o la bandana, poi sono arrivate le mascherine chirurgiche, le Ffp2 e le Ffp3. Piano piano gli italiani hanno imparato a indossarle, a capirne le differenze e a utilizzarle sempre al chiuso e all’aperto, se obbligatorie, oppure durante gli assembramenti. È diventata un’abitudine mettere la mascherina in borsa o nelle tasche della giacca.
Oggi, dopo quasi 27 mesi a volto coperto, si apre una nuova fase: saremo più liberi? Simbolicamente può essere interpretato come il giorno della liberazione, ma il nemico è solo in ritirata e potrebbe tornare a far capolinea. Dipende dai nostri comportamenti.
La data del 15 giugno non suona come un ritorno alla normalità per Fabrizio Starace, presidente della Società italiana epidemiologia psichiatrica (Siep) e direttore del dipartimento Salute mentale e Dipendenze patologiche dell’AUSL Modena. In un'intervista all'agenzia Dire afferma:
E' probabile che le mascherine diventeranno come una coperta di Linus. Gli italiani riusciranno a fare a meno di questo ormai rassicurante pezzettino di tessuto TNT che ci difende dagli altri e difende gli altri da noi?
Ne è sicuro Claudio Mencacci, psichiatra, presidente della Società italiana di neuropsicofarmacologia (Sinpf) e past president della Società italiana di psichiatria.
L’invito del presidente Sinpf è di non demonizzare la mascherina, perché in paesi come il Giappone è il segnale del rispetto verso gli altri. Al momento, secondo Mencacci, le prospettive future non sono tanto positive, ci mancava solo l’annuncio dell’arrivo di una nuova pandemia da parte di Biden per farci sentire quel senso di peso, di ‘languishing’, che sembra non finire mai. Il punto centrale è che è indispensabile acquisire e mettere in pratica un modo più saggio di relazionarsi con gli altri. L’ondata è passata ma non sappiamo se le onde sono finite facciamo tesoro dell’esperienza.