Già al primo turno si era profilato un risultato storico, diventato realtà al ballottaggio delle elezioni: la Colombia ha scelto il suo nuovo presidente, è il leader di centrosinistra Gustavo Petro. Sarà il 62enne timoniere della coalizione "Pacto Historico" il primo presidente di sinistra della nazione, grazie al 50,5% dei consensi. Battuto lo sfidante Rodolfo Hernandez, rimasto al 47,3%, per poco meno di un milione di voti. Discreta l'affluenza alle urne, pari il 54% degli aventi diritto.
Il leader del partito "Pacto Historico" Gustavo Petro tiene fede al nome della coalizione da lui rappresentata e diventa il primo presidente di sinistra della Colombia. Una vera e propria svolta, sofferta e sudata, al ballottaggio contro l'imprenditore 77enne Rodolfo Hernandez. A rendere ulteriormente clamoroso il risultato elettorale della Colombia contribuisce la nomina a vicepresidente di Francia Marquez, prima donna di colore a ricoprire tale carica. Esplode sui social la gioia dell'ex-guerrigliere neoletto, che succede a Ivan Duque:
Durante le elezioni non sono mancate accuse reciproche, con Petro che ha sempre sostenuto il tentativo di sabotaggio della sua campagna da parte dei movimenti conservatori. Per lui è un successo che vale doppio, dopo i precedenti tentativi falliti che lo avevano costretto a "ripiegare" sulla poltrona da sindaco della capitale Bogotà. All'interno del suo programma ci sono valori come rispetto, dialogo, cooperazione politica, giustizia sociale e pluralità. Il suo braccio destro, Francia Marquez, ha conquistato l'elettorato grazie alle sue battaglie in favore dei diritti umani, delle donne e dell’ambiente.
La situazione che Petro si troverà a ereditare è tutt'altro che tranquilla e idilliaca. Il clima sociale è segnato da disuguaglianza e violenza, quello economico da inflazione e povertà. Aldilà delle stoccate elettorale, la Colombia avrà bisogno di unità e pazienza per risollevarsi da uno dei periodi più bui della storia recente.
Le reazioni politiche cominciano dallo sconfitto, Rodolfo Hernandez, il quale lancia il suo augurio amareggiato al rivale.
Il presidente messicano Andres Obrador esulta da Città del Messico:
Congratulazioni sono arrivate anche dagli altri Paesi del continente, Bolivia, Argentina, Cile, Ecuador e soprattutto Venezuela. E' infatti noto che Nicolas Maduro ha instaurato rapporti al minimo sindacale con il vicino di casa, ma ora le cose potrebbero cambiare.