Potrebbe essere il più grande furto di dati della storia della Pubblica Amministrazione quello avvenuto alla Regione Sardegna in virtù di un attacco hacker subito lo scorso 17 giugno. Una notizia che getta ulteriori preoccupazioni dal punto di vista della sicurezza informatica e che assume contorni ancor più delicati dopo la nota ufficiale della Regione.
Proprio in giornata, infatti, è arrivato il comunicato ufficiale che descrive l'episodio in questi termini:
Dunque, una notizia che nell'ambito della cyber sicurezza girava da tempo ma che finora non aveva mai trovato conferme ufficiali. D'altronde, analizzando i dettagli riportati dalle varie note i dati rubati e poi pubblicati sul dark web sarebbero estremamente sensibili come documenti di identità, curriculum vitae, numeri di cellulare, dati sanitari, informazioni sul proprio stato patrimoniale e finanziario fino addirittura ai Green Pass.
Naturalmente, la notizia di oggi fa sì che i riflettori sul tema della cyber security si riaccendessero in maniera importante. Tuttavia, il parere degli esperti in merito è ben distante dalla visione popolare perché come ha sottolineato l'assessora Valeria Satta:
Quanto al tema in generale, è sempre l'assessora Satta a precisare che occorrerebbe un'attenzione maggiore al tema soprattutto da parte degli utenti, i quali dovrebbero essere decisamente al corrente dei rischi del mondo digitale:
Insomma, l'obiettivo futuro sembra essere quello di sensibilizzare le persone al corretto utilizzo dei mezzi digitali, ma al contempo si renderà necessario anche un approfondimento ulteriore per gli enti maggiormente presi di mira.
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