La guerra in Ucraina si combatte anche sul fronte delle schermaglie diplomatiche e così la Russia ha deciso di applicare le sanzioni all'intera famiglia Biden, accusata di sostenere la "linea russofobica".
"In risposta alle sanzioni statunitensi in continua espansione contro personaggi politici e pubblici russi, 25 cittadini statunitensi vengono aggiunti alla "stop-list"
Jill, Noemi e Joe Biden, oltre a essere "persone non gradite" sono ora inserite nell'elenco delle personalità sanzionate dalla Russia in quanto favorevoli alla "linea russofobica" promossa dall'Occidente.
Si tratta in realtà di un semplice vizio di forma che risponde alla strategia messa in atto dagli Stati Uniti (anche se per motivi diversi) e che traduce come ripercussione principale un ulteriore allontanamento dei negoziati. La lista nella quale è inclusa la famiglia presidenziale è in realtà più vasta e composta da circa 25 persone. All'interno del provvedimento varato dal Cremlino e diffuso in una nota dal ministero degli Esteri compaiono anche personalità lontane dal mondo della politica, come docenti, ricercatori universitari ed ex funzionari del governo a stelle e strisce
Tra i nomi di spicco vanno sottolineati i senatori democratici Charles Grassley, Kirsten Gillibrand e Susan Collins, mentre tra i ricercatori figura Francis Fukuyama. Molti di loro sono additati dal Cremlino di essere parte del cosiddetto gruppo "McFaul-Yermak", uno pseudonimo che nasconderebbe una cabina di regia istituita per studiare (e applicare successivamente) sanzioni ai danni della Russia.
Da Washington non arrivano al momento repliche ufficiali, anche se la sanzione è marginale visto che nessun membro della famiglia Biden aveva in programma di recarsi in Russia. Gli analisti politici ci vedono invece una curiosa coincidenza temporale, mentre il G7 in Germania ha confermato in chiusura il pieno sostegno alla difesa ucraina e contestualmente allontanato la dipendenza dall'energia russa.