Continua senza sosta la guerra in Ucraina, nella notte si sono sentite esplosioni nella zona sud-orientale a Melitopol e nell'adiacente aeroporto controllato dalle forze russe. I civili non hanno potuto raggiungere i centri anti-bomardamento, chiusi dalle forze armate di Mosca, e ora stanno tentando di lasciare la città.
Zelensky si è espresso in un video su Telegram in vista della conferenza di Lugano, parlando degli effetti distruttivi che la guerra sta avendo su tutta l'Ucraina.
Così il consigliere di Zelensky Oleksiy Arestovych, secondo cui per la prima volta i russi sono riusciti ad attraversare da nord il fiume che separa Lysychansk da Sievierodonetsk creando una vera e propria minaccia. Il comandante del battaglione Svoboda, Volodymyr Nazarenko, ha dichiarato che che l'esercito di Mosca aveva preso di mira un edificio dopo l'altro con i carri armati, livellando di fatto la città.
Questa tattica ha portato a un ritiro, non confermato, delle truppe ucraine da Lysychansk, che hanno lasciato di fatto la città in mano ai russi. La conferma ufficiosa arriva dal Ministro degli Interni ucraino che detto che l'esercito russo "ha un'alta probabilità di catturare Lysychansk, ma che avranno difficoltà ad avanzare nella regione di Donetsk oltre Slovyansk e Kramatorsk".
Nel frattempo nel Mar Nero tre navi russe con a bordo 24 missili sono pronte ad attaccare l'Ucraina, come comunicato su Facebook dal comando operativo meridionale di Kiev. "Sono avvenuti cambiamenti quantitativi e qualitativi nella formazione navale della flotta russa: sono adesso in attività tre portamissili dotati di 24 missili da crociera e due grandinavi anfibie".
Nel frattempo l'Open Technology Fund, sostenuto dal governo USA, sta elargendo fondi a delle aziende private che danno reti private virtuali, VPN, ai russi, che possono così usufruire di siti che sono invece bloccati all'interno del territorio. Dall'inizio della guerra infatti ci sono molte restrizioni per l'informazione e ancor di più censura a Mosca, con giornalisti indipendenti minacciati dopo aver criticato l'invasione russa di Kiev.