Cresce l'allarme gas in Germania mentre si avvicina il blocco del gasdotto Nord Stream per lavori di manutenzione eseguiti da Gazprom tra l'11 e il 21 luglio. Con le riserve piene solamente per metà, il rischio approvvigionamento è sempre più concreto.
E' allarme gas in Germania, dopo che Gazprom ha tagliato del 40% le forniture di energia azzurra tramite il gasdotto Nord Stream in attesa dei lavori di manutenzione previsti dall'11 luglio per almeno dieci giorni. La sensazione è che si tratti di un pretesto per chiudere definitivamente i rubinetti è molto alta e Berlino ha già iniziato un dibattito parlamentare interno che deve trovare risposte immediate.
A testimonianza della delicatezza sul tema c'è la richiesta di aiuti da parte di Uniper, l'azienda tedesca leader del metano, oppressa da costi della materia prima schizzati alle stelle. Ma c'è anche il problema degli stoccaggi, oggi al 61%, decisamente inferiori alla soglia della tranquillità che il ministro dell'Economia Habeck ha indicato al 90%. Completano il quadro le tensioni nei territori della ex Ddr, con i lavoratori della raffineria Pck che chiedono garanzie al Governo. Insomma, la Germania è a un bivio e dovrà fare alla perfezione i conti temporali per non trovarsi in inverno spalle al muro.
Lo stesso Habeck, rappresentante dei Verdi, ha comunicato di aver raggiunto nuovi accordi per staccarsi definitivamente da Gazprom: Norvegia, Olanda e Algeria saranno i nuovi fornitori. Inoltre, per l'importazione del Gnl dall'Africa saranno realizzati due nuovi rigassificatori nel bacino del Mare del Nord. Allo studio rimane la questione del metano, sull'ipotesi di comprare quote della Uniper o di fornire aiuti statali, insieme alla riaccensione delle centrali a carbone per alimentare il settore metallurgico che rappresenta un asset cruciale per l'economia tedesca.
Vediamo ora nel dettaglio le dichiarazioni di Robert Habeck, ministro dell'Economia, e Klaus Muller, presidente Agenzia Federale per le Reti del gas tedesche:
Come detto in precedenza Mosca ha annunciato lo stop del flusso di gas in Nord Stream dall'11 al 21 di questo mese per presunti lavori di manutenzione, la situazione è dunque più incerta che mai.