Avatar, per James Cameron è una sfida epica, paragonabile a Il Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien.
A James Cameron evidentemente non bastava aver diretto Avatar, il film con il maggior incasso nella storia del cinema. Il suo scopo andava ben oltre il successo commerciale. Da un lato, la voglia di sperimentare con una tecnologia ― il 3D stereoscopico ― che si pensava potesse rivoluzionare il linguaggio cinematografico (poi la storia ha detto diversamente, ma questo Cameron non poteva saperlo); dall'altro, poter sviluppare una narrazione più vasta, diffusa su più film, unico motivo per correre il rischio di 'rovinare' un successo tanto clamoroso.
Il regista si è soffermato proprio su quest'ultimo punto nell'ultimo numero della rivista Empire, che dedica al sequel Avatar: La Via dell'Acqua la propria cover story. Parlando del tipo di sforzo produttivo necessario per realizzare la propria visione, Cameron lo ha paragonato a un modello decisamente ambizioso: la saga de Il Signore degli Anelli!
Avatar: La Via dell'Acqua arriverà nei cinema statunitensi il 16 dicembre di quest'anno e vedrà, tra le altre cose, una nuova collaborazione a più di 25 anni di distanza da Titanic tra Cameron e l'attrice Kate Winslet.
Il film sarà il primo di quattro sequel previsti da qui fino al 2028. Il terzo episodio, girato contemporaneamente a questo secondo, sarà distribuito il 20 dicembre 2023, mentre gli ultimi due, ancora da girare, avranno un'uscita prevista per il 18 dicembre 2026 e il 22 dicembre 2028.
James Cameron ha confessato di aver pensato a lungo prima di decidere se realizzare o meno i sequel. Una scelta resa difficile dal grande impatto che il primo capitolo del 2009 aveva avuto nell'immaginario cinematografico contemporaneo.
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