Le guerra in terra Ucraina prosegue, così come la diplomazia internazionale, con in prima linea in prima linea oltre Zelensky anche il MInistro USA Blinken. Si gioca una partita a scacchi per cercare di trovare una risoluzione nonostante le difficoltà e i labili equilibri con alcuni Stati, ma non è facile.
Il segretario di Stato USA Blinken vedrà ora il suo collega cinese al vertice riservato ai Ministri degli Esteri nel G20 di Bali, al centro dell'incontro ovviamente si parlerà di Russia e della posizione da prendere da parte delle nazioni.
Per la prima volta dopo mesi Blinken sarà nella stessa stanza anche con Lavrov dopo l'invasione dell'Ucraina, ma l'incontro tra i due non è stato confermato dal dipartimento di Stato americano.
Nel frattempo arrivano anche le parole di un altro diplomatico. Irina Venediktova, procuratrice dello Stato, sta dedicando tutta la sua attività nel denunciare crimini di guerra russi con la volontà di mettere in atto un processo al Tribunale dell'Aja.
Nel frattempo si è alzata una piccola polemica in Ucraina dopo che il Ministero della Difesa ha deciso di impedire agli uomini tra i 18 e i 60 di lasciare la loro residenza senza un permesso dell'ufficio militare a cui sono assegnati. Zelensky ha voluto prendere posizione annunciando "Valuterò io su permessi per chi è in età militare".
I civili devono abbandonare la città perché è il fronte più caldo e dove probabilmente si deciderà una grande fetta del destino dell'Ucraina, per questo il governatore ha chiesto a chi non imbraccia le armi, stimate circa 350 mila persone, di lasciare la regione.
In un'altra zona calda, l’Oblast di Kharkiv, oltre 220 mila persone sono state dichiarate "sfollati interni" e si sono spostate in aree più sicure, vista la guerra in atto nella regione.
Zelensky ha chiesto a gran voce agli alleati un aiuto che ritiene "basico" in questa guerra, per la difesa dei civili ucraini, un sistema di difesa anti-missile che serve soprattutto alla popolazione civile, colpita incessantemente da fuoco di missili dall'inizio del conflitto.
Due navi con bandiera straniera a Mariupol sono state sequestrate dai separatisti filorussi, primo atto di questo genere contro la navigazione di tipo commerciale dall'ini<io del conflitto. L'autoproclamata Repubblica di Donetsk ha dichiarato l'appropriazione forzata di beni mobili con conversione forzata in proprietà statale. Le imbarcazioni sono la Smarta, con bandiera liberiana e la Blue Star, con bandiera panamense. Inoltre secondo la Organizzazione marittima internazionale sono 80 le navi in "ostaggio" nei porti ucraini.