A poche ore dalle dimissioni di Boris Johnson il web, soprattutto di matrice anglosassone, si scatena dando sfogo alla satira e alla creatività per creare il primo blocco di reazioni alla clamorosa notizia. Arrivano più con il contagocce i commenti dal mondo politico nazionale e internazionale, con il conflitto Russia e Ucraina sullo sfondo.
Non tardano ad arrivare le reazioni post dimissioni di Boris Johnson da primo ministro del Regno Unito. Tra chi esulta in maniera ironica sul web c'è chi lo fa in maniera molto più interessata: è il caso della Russia, con la Duma che etichetta Bojo quale "clown":
Ma anche il fronte ucraino, che probabilmente teme di perdere un importante alleato, fa sentire il suo ringraziamento a Johnson:
In Italia la situazione è più calma, con il Partito Democratico unica voce ufficiale a prendere posizione sul tema. Il segretario Enrico Letta pubblica la prima pagina dell'Economist, a tema ironico-satirico, mentre Peppe Provenzano si scatena sulla tastiera:
Sul fronte interno, fioccano commenti di ogni genere e forma, il più condiviso e commentato è a opera del programma serale "Bbc Newsnight", che di fatto celebra il funerale di Johnson con i nomi dei deputati che hanno tolto la loro fiducia.
Decisamente più corposo il volume di dichiarazioni dai membri dell'Unione Europea:
Al centro della questione tra Londra e Bruxelles c’è la decisione del governo Johnson di non ritirare il progetto di legge che andrebbe a riscrivere unilaterlamente le condizioni del commercio tra Gran Bretagna e Irlanda del Nord, violando il protocollo che è parte dell’accordo di recesso tra UE e Regno Unito. Dopo la decisione della Commissione di riattivare la procedura d’infrazione, dall’altra sponda della Manica è arrivata una risposta di totale chiusura: non solo la proposta non è stata ritirata, ma martedì scorso la Camera dei Comuni l’ha approvata