L'argomento inerente per ridurre la CO2 è sempre più preponderante tra le persone. I continui cambiamenti climatici, con estati sempre più caldi, inverni miti ed eventi atmosferici straordinari, stanno richiedendo maggiore sforzi. Un ulteriore analisi degli scienziati ha stimano che, se vogliamo avere qualche possibilità di raggiungere gli obiettivi climatici stabiliti durante l'accordo di Parigi, i paesi dovrebbero rimuovere miliardi di tonnellate di CO2 dall'atmosfera entro il 2050. Ma questo sarà solamente l'inizio.
Per diminuire l'aumento di anidride carbonica nell'aria non basterà solamente piantare più alberi. Kari Helgason, responsabile di Carbfix, un'azienda islandese che cattura l'anidride carbonica e la inietta nel terreno trasformandola in altri materiali, ha affermato preoccupato: "Quello che abbiamo è un vero inferno di carbonio di cui sbarazzarsi". Ma perchè esistono questo tipo di aziende che si occupano esclusivamente di catturare l'anidride carbonica? Perchè gli alberi, da soli, non riescono a smaltirla tutta.
"Non siamo entrati in questa catastrofe climatica solo perché non ci sono abbastanza alberi", ha osservato Helgason. "Abbiamo infatti scavato nella terra e tirato fuori combustibili fossili per miliardi di tonnellate. Non potranno mai esserci abbastanza alberi al mondo per riassorbire la quantità di CO2 che abbiamo già immesso nell'aria: siamo ben oltre quel punto", ha aggiunto.
Bisogna, però, anche considerare un altro grande problema, ossia quello della deforestazione. Si stima che mentre 15 miliardi di alberi vengono abbattuti ogni anno, solo 5 miliardi ne vengono poi ripiantati, con una perdita netta annuale di 10 miliardi di polmoni verdi. Secondo quanto calcolato da alcuni ricercatori, ci vorrebbe la piantumazione di 1 trilione di alberi, e poi aspettare che diventino completamente adulti, per avere un reale effetto sul cambiamento climatico. Tutti questi alberi, però, non riuscirebbero a ridurre la CO2 in modo definitivo, in quanto potrebbero catturare, nella migliore delle ipotesi, 1.012 miliardi di tonnellate di CO2, che sono circa un terzo di tutte le emissioni di anidride carbonica umane diffuse finora.
"Come si capisce, le soluzioni naturali devono lavorare di pari passo con quelle tecnologiche, come la cattura diretta dell'aria e lo stoccaggio permanente", ha aggiunto Helgason. "Tutto questo discorso è però inutile se non affrontiamo le emissioni provenienti da impianti industriali e centrali elettriche alimentate a combustibili fossili. Se non fermiamo le emissioni alla fonte, non avremo alcuna possibilità di raggiungere i nostri obiettivi climatici, ed è semplicemente finita con o senza rimozioni di carbonio", ha concluso il responsabile di Carbfix.