È in corso il Consiglio nazionale del Movimento 5 Stelle convocato ieri da Giuseppe Conte per decidere la linea del M5S sulle scelte del Governo alla vigilia del voto di fiducia sul Decreto Aiuti al Senato. Dopo che il gruppo pentastellato alla Camera non ha votato il dl Aiuti, Conte illustrerà la sua posizione in merito alle misure anticipate nel corso dell’incontro di ieri del premier Draghi e i ministri con le parti sociali. Il leader del Movimento ha sottolineato ieri la delicatezza del momento. Dalle decisioni prese oggi si capirà se il M5S continuerà ad appoggiare o meno il governo Draghi. Dure le reazioni degli altri partiti della maggioranza.
Salvini e la crisi di Governo: Gli italiani sapranno cosa scegliere al voto
Matteo Salvini ha dichiarato che non sarebbe disposto a rimanere al Governo senza il Movimento 5 Stelle. Sull’ipotesi di un Draghi bis, il leader della Lega ha tuonato:
Altre robe strane le lasciamo perdere, anche perché governare con il Pd non è esercizio facile. Se i 5 stelle fanno quello che ritengono di fare, mi sembra che la strada sia segnata. Ho ben chiaro che gli italiani sapranno cosa scegliere al voto. Non vedo l’ora che gli italiani possano tornare a dire la loro.
Non sono mancate le invettive nei confronti del Premier:
C’è l’emergenza Equitalia e non mi capacito come un economista, un banchiere come Draghi non si accorga dell’emergenza in corso. È un impegno che qualcuno si era preso un anno fa.
Le critiche contro le sanzione sulla Russia
Matteo Salvini ha criticato con fermezza anche le sanzioni contro la Russia:
Ad oggi chi sanziona si fa più male rispetto a chi è sanzionato e questo lo pagano i nostri lavoratori.
Salvini ha concluso:
Siamo leali e responsabili, senza la Lega questo governo non sarebbe nato. Ma serve azzerare la Fornero, la pace fiscale, la soglia minima per la flat tax va poi aumentata. Saranno mesi complicati ma la Lega c’è, se si va avanti con mance e mancette non è il bene del paese.
Silvio Berlusconi: "Draghi sarà l’ultimo presidente del Consiglio di questa legislatura"
Mario Draghi sarà l'ultimo presidente del Consiglio di questa legislatura ma si può andare avanti anche senza i Cinque Stelle.
Così Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia, intervistato dalla Stampa, ha posizionato Forza Italia in questi giorni di pre-crisi. Per il leader azzurro "però non è possibile che un governo vada avanti se ogni giorno una delle maggiori forze politiche che dovrebbero sostenerlo si dissocia fino a non votare provvedimenti essenziali. Per questo ho chiesto un chiarimento che non è più differibile. Se i Cinque Stelle sono ancora nel perimetro della maggioranza si comportino di conseguenza. Se non lo sono più, lo dicano chiaramente".
Quanto al rischio elezioni:
Mi auguro non ci siano, ma se accadesse noi siamo pronti.
Su quale sarà il leader della coalizione di centrodestra e il prossimo premier il Cavaliere ha frenato:
Pensiamo a vincere le elezioni proponendo agli italiani un governo serio, credibile, autorevole in Europa e nel mondo... individueremo insieme la figura con il profilo più adeguato.
Infine Berlusconi ha tagliato corto su una possibile nuova formazione centrista:
L'idea di un Grande Centro mi fa sorridere. Sarebbe l'ennesimo centro piccolo piccolo, affollato di leader senza seguito nel Paese, che avrebbero come unico obiettivo unificante quello di tentare di non farci raggiungere la maggioranza e poi di contrattare con la sinistra dopo le elezioni. Naturalmente un tentativo del genere sarebbe destinato a fallire. Insomma: chi volesse davvero costruire un centro forte, credibile, di cultura liberale, cristiana, europeista, garantista, nel solco del Ppe può farlo con noi. Il mio invito rimane sempre valido