Amazon avvia un'azione legale, ma in questo frangente non si tratta di una delle tante prassi messe in campo da Jeff Bezos. Ora, davanti al colosso delle vendite, c'è Facebook e in mezzo c'è la falsità o, per essere più precisi, le recensioni scritte per sottoporre prodotti a valutazioni non veritiere. Tanti utenti, in questo periodo storico, si ritrovano a combattere con le cosiddette "recensioni false", volte a svalutare un prodotto rispetto al suo reale rendimento. Tuttavia questa prassi non coinvolge soltanto Amazon e altri siti di vendita, bensì pure i rapporti tra ciò che è scritto e chi scrive. Un tema non nuovo, insomma, ma che da poco trova percorso anche a livello processuale.
Amazon ha avviato un'azione legale contro gli amministratori di oltre 10mila gruppi Facebook che tentano di orchestrare false recensioni sul sito di e-commerce in cambio di denaro o prodotti gratuiti. Lo riporta la società in una nota, precisando che questi gruppi sono stati creati per reclutare persone disposte a pubblicare, dietro ricompensa, recensioni fuorvianti sugli store di Amazon negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Germania, Francia, Italia, Spagna e Giappone. Uno dei gruppi identificati nella causa è "Amazon Product Review'", con oltre 43mila membri.
Per Amazon, dopo il "Prime Day", arriva un'azione legale. I presunti truffatori che si celano dietro questi gruppi commissionerebbero di fatto recensioni false per centinaia di prodotti in vendita su Amazon, come ad esempio autoradio e treppiedi per macchine fotografiche. Uno dei gruppi identificati nella causa, spiega l'azienda, è "Amazon Product Review", che contava oltre 43.000 membri fino a quando, su richiesta di Amazon, all'inizio di quest'anno Meta ha eliminato il gruppo. Le indagini di Amazon hanno rivelato che gli amministratori dei gruppi tentavano di nascondere la loro attività e di eludere il rilevamento di Facebook, in parte offuscando le lettere nelle frasi problematiche.