Oltre mezzo milione di tonnellate di immondizia. Il nuovo termovalorizzatore di Roma riuscirà a trattare 600mila tonnellate ogni anno. Questo il progetto contenuto e presentato nel piano di gestione integrata dei rifiuti oggi dal sindaco di Roma e commissario straordinario Roberto Gualtieri.
L'impianto della Capitale tratterà sia i rifiuti indifferenziati (direttamente senza passaggi intermedi) sia gli scarti della raccolta differenziata "adottando - come confermato dallo stesso Gualtieri - una tecnologia consolidata per il recupero energetico e le migliori tecnologie disponibili per la riduzione e per il controllo delle emissioni in atmosfera".
Il sindaco Gualtieri poi parla anche della getione dell'impianto, oltreché della costruzione dello stesso:
La data, orientativa, per la Città Eterna è già fissata: per il sindaco, "il nostro obiettivo è avere l’avvio dell’operatività già entro la fine del 2025, e la piena operatività nel 2026".
Nel corso della presentazione, Roberto Gualtieri ha esposto chiaramente gli obiettivi della Capitale: "Partiamo da quattro macro obiettivi in questa cornice di strategia integrata agli obiettivi europei: riduzione dei rifiuti, aumento della differenziata, riciclo e recupero energetico, autosufficienza impiantistica territoriale e abbattimento delle emissioni di Co2. In particolare per quanto riguarda il terzo punto si prevede la realizzazione di cinque nuovi impianti: il termovalorizzatore da 600mila tonnellate annue per il trattamento di rifiuti indifferenziati, due impianti di digestione anaerobica per il recupero di energia e materia dalle frazioni organiche della capacità di 100mila tonnellate annue ciascuno, due impianti di selezione delle frazioni secche da 100mila tonnellate annue ciascuno oltre alla creazione di 30 centri di raccolta distribuiti tra i municipi per aumentare il conferimento di rifiuti differenziati. C'è tuttavia confusione fra termovalorizzatore ed inceneritore.
Nella conferenza odierna manca però la localizzazione di questi impianti per la città di Roma. Termovalorizzatore compreso, la cui area di edificazione sembrava portare a Santa Palomba, fra Pomezia ed i Castelli Romani. "Comunichiamo i fatti, non le ipotesi" avvisa Gualtieri, che poi evidenzia: