Il 169° giorno di guerra tra Russia e Ucraina si apre con l'ennesima dichiarazione di Volodymyr Zelensky che sottolinea l'esigenza di nuovi aiuti militari. Il presidente ucraino ha lasciato intendere che l'unica strategia per porre fine al conflitto si baserà sull'eliminazione del maggior numero possibile di unità russe.
Nel frattempo, la Gran Bretagna sembra aver già accolto il messaggio di aiuto da Kiev, inviando nuovi lanciarazzi di estremo potenziale bellico oltre che tecnologico. Sullo sfondo, il report fornito dal KSE Institute che ha stimato le cifre per la ricostruzione dell'Ucraina ad oggi sfiorando i 200 miliardi di dollari.
Ecco le notizie aggiornate di oggi 11 agosto 2022 sulla guerra Russia-Ucraina:
È uno Zelensky particolarmente acceso nei toni e negli argomenti quello che si presenta puntualmente nel messaggio serale che ormai ha caratterizzato tutto l'andamento della guerra. Il presidente ucraino, difatti, nel suo discorso non ha esitato a rimarcare l'importanza di ricevere nuovi aiuti militari con il solo obiettivo di distruggere l'esercito russo.
In primis, Zelensky ha fornito un aggiornamento in seguito all'attacco russo nella regione di Dnipropetrovsk:
Poi la richiesta esplicita di nuove armi e la sua prospettiva sulla fine della guerra:
Il messaggio del presidente ucraino pare aver fatto immediatamente breccia nel "cuore" della Gran Bretagna che tramite il ministro della Difesa britannico Ben Wallace ha fatto sapere che il Regno Unito invierà a Kiev altri 3 lanciarazzi della tipologia MLRS. Quest'ultimi sono molto vicini nella tecnologia e nel potenziale bellico ai più celebri HIMARS americani e vantano una gittata di circa 80 km. Sempre il ministro britannico ha dichiarato di essere molto soddisfatto della fornitura di tali mezzi e soprattutto dell'abilità ucraina nel loro utilizzo che ha permesso maggior precisione negli attacchi all'esercito russo ed ai punti nevralgici di Mosca.
Nel frattempo, continuano i bombardamenti in diverse regioni ed ormai il livello di distruzione raggiunto in tantissime città ucraine sembra essere irrecuperabile. Non proprio, secondo la proiezione del KSE, l’unità analitica della Kyiv School of Economics, al termine del conflitto bellico saranno necessari almeno 188 miliardi per ricostruire quanto demolito dai bombardamenti russi.
Ad oggi, la stima è intorno ai 100 miliardi in virtù della distruzione di circa 130mila edifici tra appartamenti e case private, quasi 400 imprese, oltre ad aeroporti civili, negozi, centri commerciali. Nel report compaiono anche 511 edifici amministrativi, 28 depositi di petrolio, oltre 100mila auto private, asili nido, strutture sanitarie e dei servizi sociali, per citarne alcune.
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