Luciano De Crescenzo di mestiere faceva l'ingegnere prima di diventare scrittore di successo. E diventato filosofo sul campo grazie alle tante semplici riflessioni che ci ha donato. Una di queste mette a confronto il punto interrogativo e il punto esclamativo. "Il primo - diceva - è il simbolo del bene, così come l'esclamativo è il simbolo del male. Quando sulla strada vi imbattete nei punti interrogativi, nei sacerdoti del dubbio positivo, allora andate sicuro che sono tutte brave persone, quasi sempre tolleranti, disponibili e democratiche. Quando invece incontrate i punti esclamativi, i paladini delle grandi certezze, i puri della fede incrollabile, allora mettetevi paura perché la fede spesso si trasforma in violenza".
Non sempre sarà così ma spesso le granitiche certezze portano ad esprimersi con parole forti, arroganti e si assiste a incontinenze verbali che sono esse stesse violenza. Un napoletano come De Crescenzo, lo scrittore e sceneggiatore Raffaele La Capria, diceva che "siamo un paese di poche idee e molte opinioni, dove il pensiero è debole e l'opinione è forte, un paese di opinionisti violenti". Basta accendere la televisione e ci troviamo di fronte a zuffe, alla demonizzazione dell'avversario. Meglio ragionare e comportarsi con lealtà ed esprimersi con il linguaggio della franchezza, perchè "nella vita è importante imparare a non lanciare le pietre da dietro la siepe". Lo diceva un vecchio amico di nome Fiorello che non è noto come De Crescenzo e La Capria ma diceva cose importanti con il linguaggio della gentilezza.
Stefano Bisi