La guerra tra Russia e Ucraina continua senza sosta, con mosse sul campo di battaglia e sui tavoli diplomatici che non sembrano saper mettere fine al conflitto. Nella notte è morta in un attentato la figlia di Aleksandr Dugin, che si è salvato solo per casualità.
L'auto di Darya Dugin, figlia di Aleksandr, è esplosa vicino al villaggio di Velyki Vyazomi in periferia di Mosca, uccidendo la trentenne figlia dell'ideologo di Putin.
L'ipotesi più accreditata al momento è che l'obiettivo dell'attacco fosse il padre, ma all'ultimo l'uomo avrebbe cambiato automobile salvando la sua vita. Conservatore di vecchio stampo Dugin è sempre stato nemico dei valori liberali. Aleksandr ha sempre ipotizzato (e forse desiderato) un mondo dove Russia e Europa sarebbero contrapposte agli Stati Uniti. L'Europa secondo Dugin dovrebbe abbandonare il suo filo-atlantismo riconvertendosi ai valori "russi" creando un blocco eurasiatico.
Personaggio controverso anche in Patria, nel 2014 fu licenziato dall'Università di Mosca dopo aver esortato a uccidere gli ucraini. La trentenne Darya era da poco personaggio televisivo, nonché fervente sostenitrice delle teorie del padre.
Il governatore di Sebastopoli Mikhail Razvozhaev ha confermato che la difesa della città avrebbe colpito un drone ucraino che sorvolava la sede della flotta russa del Mar Nero. Secondo attacco con un drone sul mar Nero, l'ultimo il 31 luglio quando andò a segno costringendo a cancellare le celebrazioni della Giornata della Marina.
La difesa di oggi va in controtendenza con la "debolezza" delle forze russe in Crimea: questa settimana era stato distrutto un deposito di munizioni, mentre settimana scorsa erano stati ben nove gli aerei da guerra eliminati.
In un messaggio ai media ucraini Zelensky ha dichiarato che teme attacchi particolarmente crudeli da parte dell'esercito di Mosca in vista del 24 agosto, giornata dell'Indipendenza ucraina.
La prima nave delle Nazioni Unite destinata al trasporto del grano ucraino verso l'Africa è partita dall'Ucraina con 23 mila tonnellate di carico, a dirlo è stato il ministero delle Infrastrutture ucraino.
Gli 007 ucraini nel frattempo hanno dichiarato che i paracadutisti di Mosca si rifiuterebbero di andare in Ucraina, spiegando che la scelta non sarebbe ideologica ma di protesta contro la decisine del comando di promuovere di grado lavoratori a contratto senza esperienza in reali operazioni militari. Anche questi ultimi si stanno rifiutando di assumere posizioni di comando e partire per la guerra.