Il nuovo ordine geopolitico mondiale è ormai riscritto. Dopo la vicinanza ideologica Russia e Cina sono sempre più vicine a una partnership economica di vasta portata che porterà il mercato del Dragone a rimpiazzare l'Europa come cliente del gas di Mosca.
Già da qualche mesi i numeri non lasciavano alcun dubbio: la Cina era diventata il principale importatore di gas della Russia nonostante il calo di produzione di Gazprom. Si trattava degli accordi sottoscritti a gennaio 2022 dalle parti (poco prima dell'invasione in Ucraina) per un valore faraonico di 37 miliardi di dollari.
Ad avvicinare ulteriormente i due Paesi è la decisione di Pechino di procedere ai pagamenti delle forniture di gas anche in rubli: esattamente ciò che Putin aveva deciso con un'ordinanza dello scorso maggio e che, di fatto, fu l'inizio della fine. Lo comunicano in una nota congiunta Gazprom e la China National Petroleum Corporation, i due colossi energetici:
L'alleanza è stata ulteriormente rafforzata dall'esercitazione militare Vostok-2022, che Putin ha visitato oggi alla presenza del ministro della Difesa russo Sergei Shogiu, e troverà nuovi sbocchi alla settima edizione dell'Eastern Economic Forum, in programma a partire dal 13 settembre. Per quanto concerne la delegazione cinese, sarà presente all'evento Li Zhanshu, capo del Comitato permanente dell'Assemblea nazionale cinese.