L'SVR, il servizio di intelligence russa, ha dichiarato questa mattina di essere in possesso di informazioni che indicano una responsabilità occidentale nell'attacco terroristico ai gasdotti Nord Stream. Lo comunica il direttore Sergei Naryshkin prima di incontrare Sergei Lavrov alla 18° riunione della conferenza dei capi delle agenzie di sicurezza della CSI (ex-Urss).
Mentre l'Onu si prepara a pubblicare i primi risultati delle indagini sulle misteriose fughe di gas presso le condutture Nord Stream, la Russia dichiara di non avere dubbi su chi siano gli autori di quello che viene definito un "attacco terroristico".
Sulla stessa lunghezza d'onda di Naryshkin lo stesso Lavrov, da tempo meno incline alle uscite pubbliche, e anche il segretario del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, Nikolai Patrushev
Sul tema è poi tornato anche Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino, il quale ha richiesto l'avvio di un'indagine internazionale.
Svezia e Danimarca intanto hanno quantificato una prima stima quantitativa del danno: si parla di 40mila tonnellate di metano. Per Stoccolma l'imperativo attuale è garantire la copertura delle risorse energetiche in virtù della fornitura andata persa: