"Gli Stati Uniti condannano il fraudolento tentativo della Russia di annettersi oggi territorio sovrano ucraino. La Russia sta violando la legge internazionale, calpestando la carta dell'Onu e mostrando il suo disprezzo per tutte le nazioni pacifiche". Così Joe Biden reagisce all'annessione delle regioni ucraine proclamata oggi da Vladimir Putin.
La reazione del presidente degli Stati Uniti non lascia spazio a dubbi. Gli USA condannano la proclamazione russa di annessione dei territori occupati. Biden ha intenzione di rispondere a queste azioni illegittime con nuove sanzioni. Quest’ultime, come afferma il presidente, imporranno un costo su individui ed entità, fuori e dentro la Russia, che forniscono sostegno economico e politico ai tentativi illegali di cambiare lo status del territorio ucraino.
Il sostegno degli Stati Uniti è quindi confermato e Biden, in una dichiarazione diffusa dalla Casa Bianca, sottolinea:
Infine, ha esortato tutti gli altri membri della comunità internazionale a respingere gli illegali tentativi di annessione della Russia e rimanere al fianco del popolo ucraino.
A stretto giro sono arrivate le dichiarazioni da parte di Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, il quale ha risposto alle ultime parole del presidente americano così:
Mentre sulla richiesta di Zelensky alla Nato di un rapido ingresso, Medvedev ha lanciato una stoccata:
Nel frattempo, diversi paesi già membri della stessa Nato stanno dando il loro via libera ad un possibile processo di inserimento del paese guidato da Zelensky. Stoltenberg, però, è stato chiaro: ci dovrà essere unanimità da parte di tutti gli stati membri per poter dare via libera al percorso indicato.
Le nuove sanzioni imposte dagli Stati Uniti colpiscono 910 individui, compresi membri delle Forze armate russe, ufficiali bielorussi e agenti russi per la violazione della sovranità, integrità territoriale e indipendenza politica dell'Ucraina.
Nella lista è anche inserito Ochur-Suge Mongush, militare russo ritenuto colpevole "di gravi violazioni dei diritti umani ai danni di un prigioniero di guerra ucraino". Inoltre, il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha espresso un chiaro monito, sostenuto dai leader del G7: