Iran, proteste sempre più accese dopo la morte di Mahsa Amoini, la ragazza curda deceduta in seguito all'arresto della polizia. Quella di ieri è stata una notte di repressione e terrore seminato delle forze di sicurezza iraniane in uno dei principali atenei di Teheran, l'Università Tecnologica di Sharif. Ci sono stati forti scontri tra gli studenti del prestigioso ateneo e le forze di sicurezza. I disordini sono cominciati in prima serata quando è apparso un contingente di uomini in borghese, su camioncini, che ha fatto qualche arresto e usato manganelli. Con il passar delle ore e il proseguimento delle proteste, gli agenti hanno cominciato a sparare proiettili di gomma, lacrimogeni e spruzzare vernice. Gli studenti hanno sbarrato le porte dell'università e si sono ritrovati circondati dalle forze di sicurezza. "Donna, vita, libertà", gridavano, "gli studenti preferiscono la morte all'umiliazione", ha riferito l'agenzia di stampa iraniana Mehr. Ad un certo punto è arrivato lo stesso ministro della Scienza nel tentativo di calmare la situazione.
Il gruppo Iran Human Rights, che ha sede a Oslo, ha pubblicato un video che mostra la polizia iraniana in motocicletta all'inseguimento dei ragazzi che fuggono verso un parcheggio sotterraneo e, un altro, in cui i giovani, con le teste coperte da sacchi di stoffa nera, vengono portati via. In altri filmati, dei quali però non è possibile verificare tempo e luogo di registrazione, si possono sentire sparatorie e urla e la gente che corre per strada nell'oscurità. Le proteste sono durate fino a dopo la mezzanotte. Stamane il prestigioso polo universitario ha annunciato di aver sospeso le lezioni in presenza e che gli insegnamenti saranno 'online'.
Una ragazza italiana sarebbe stata arrestata a Teheran. Lo ha riferito il padre con un post su Facebook, ora rimosso. La giovane si chiama Alessia Piperno e, a quanto si apprende, la Farnesina sta verificando la veridicità della notizia. Aveva scritto il padre Alberto