A pochi giorni dall'uscita nelle sale italiane del docu-film "Sergio Leone. L'italiano che inventò l'America", Clint Eastwood ha parlato al Corriere del suo rapporto con il regista e di come egli abbia influenzato la sua carriera di attore.
L'attore americano, iconico volto della "Trilogia del dollaro" di Sergio Leone, ha raccontato in un'intervista il rapporto che lo lega al regista, incontrato per la prima volta proprio in Italia.
Dal primo incontro, all'avvento del western all'italiana negli Stati Uniti, vissuto da alcuni con riserva.
Si è abbandonato così ai ricordi, Clint Eastwood, spiegando anche perché aveva deciso di non accettare una parte in "C'era una volta il West".
Infine, ha sottolineato la sua profonda ammirazione per Ennio Morricone. "Nessuno ha usato la musica come lui - ha affermato l'attore -, cambia lo stile, l'approccio, le sue melodie sembra che aggiungano frasi alle sceneggiature, sono suoni che parlano. Un sacco di trombe e poi bum, i cavalli nitriscono. [...] Ennio è stato uno splendido compositore, ha vinto due Oscar, uno glielo consegnai io".

È attesa per il prossimo 20 ottobre l'uscita nelle sale italiane del docu-film in memoria del regista italiano, scomparso 30 anni fa, dal titolo "Sergio Leone. L'italiano che inventò l'America", che raccoglie centinaia di testimonianze inedite da parte di personaggi del mondo dello spettacolo. Ripercorre, in questo modo, non solo la biografia e carriera di Leone, ma anche le sue scelte narrative ed estetiche, cercando di indagarne le ragioni più profonde e restituendo una produzione che permette di conoscere il regista a 360 gradi. Così Francesco Zippel, che ha diretto il lungometraggio:
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