La guerra tra Russia e Ucraina si inasprisce sempre di più, con i Paesi membri del G7 che condannano l'atteggiamento della Russia, che ha sequestrato il personale e i manager della centrale nucleare di Zaporizhzhia: chiesta a Mosca la restituzione dell'impianto oltre al rilascio delle persone rapite. Continuano intanto gli scontri a fuoco, con l'esercito russo che ha tagliato le vie di comunicazione a Kherson per fermare l'avanzata delle truppe ucraine.
La centrale nucleare di Zaporizhzhia è ora sotto il controllo della Russia che, oltre all'impianto, hanno in ostaggio anche i manager e il personale che vi lavora. Con un comunicato i Paesi del G7 hanno chiesto a Mosca di restituire la centrale all'Ucraina:
Se il G7 chiede alla Russia di restituire Zaporizhzhia all'Ucraina, Kiev chiede alle truppe russe di lasciare il Paese, evitando così di far diventare i conflitti ancor più sanguinosi: è quanto si evince dal tweet del consigliere del presidente Zelensky Mykhailo Podolyak, che in tre punti ricorda come Mosca abbia invaso e bombardato città di uno Stato sovrano e, ora, sta tagliando tutte le fonti di riscaldamento e di energia per mettere in ginocchio il Paese. L'unica soluzione per Podolyak è che le truppe russe lascino l'Ucraina e, se non lo faranno, inizierà una nuova era di violenti scontri.
Oltre al controllo della centrale di Zaporizhzhia e alla distruzione di altri impianti energetici, i russi hanno chiuso internet e sia le reti telefoniche che televise a Kherson per arginare l'offensiva ucraina, come riferisce il Centro di resistenza nazionale delle forze armate ucraine citato dal giornale Kyiv Independent. Situazione difficile nella città di Energodar che, come annuncia il sindaco Dmytro Orlov, è sull'orlo del disastro umanitario: i bombardamenti hanno distrutto le infrastrutture civili e le reti elettriche, con la città che è rimasta senza gas per più di sei mesi e - tutt’ora -ci sono continue interruzioni dell'elettricità, problemi con la fognatura e con l'approvvigionamento idrico.