La Santa Messa tenuta questa mattina, 13 novembre nella Basilica Vaticana da Papa Francesco, rappresenta l’evento centrale per celebrare la Giornata mondiale dei poveri 2022.
Intanto, le iniziative promosse dal Vaticano in sostegno dei più bisognosi sono state diverse.
Tra queste, in particolare, da lunedì scorso, è tornata in Piazza San Pietro l’iniziativa del Presidio sanitario gratuito a favore di chi non ha mezzi per farsi visitare da medici e specialisti.
Lo stesso presidio ha assicurato alle famiglie più povere, i farmaci necessari a curare diverse patologie.
Dopo la Santa Messa di oggi, invece, la Santa Sede offrirà un pasto a 1300 poveri, presso l’Aula Paolo VI.
Come ha affermato Papa Francesco, in occasione della VI Giornata mondiale dei poveri, questo evento, rappresenta l’occasione per aiutarci a riflettere sul nostro stile di vita e sulle tante povertà del momento presente.
Le iniziative di sensibilizzazione, portate avanti nella giornata di oggi dalla Caritas, sono previste su tutto il territorio nazionale.
Tra le azioni messe in atto in occasione dell’edizione 2022 della Giornata mondiale dei poveri, spicca in particolare quella per contrastare il caro bollette che ha colpito numerose famiglie italiane.
Ecco le parole del Vaticano in proposito:
La crisi energetica, e il conseguente rialzo dei prezzi delle bollette, stanno pesando notevolmente sulle condizioni economiche delle famiglie, aggravando le condizioni di indigenza già esistenti. Oltre al sostegno attraverso la distribuzione di alimenti, la vicinanza a chi vive in difficoltà economiche, e si rivolge spesso ai centri caritativi, si farà concreta attraverso il pagamento delle utenze del gas e della corrente elettrica.
Inoltre, la Santa Sede ha affermato:
Francesco ha voluto esprimere concretamente vicinanza alle famiglie in difficoltà, supportando le parrocchie nel loro servizio di distribuzione dei pacchi alimentari con l’offerta di tonnellate di viveri. Verranno consegnati su tutta Roma, ai parroci che ne hanno fatto richiesta, 5mila scatole di alimenti per le famiglie del territorio. Tra questi 10 tonnellate di pasta, 5 tonnellate di riso, farina, zucchero, sale e caffè, e 5mila litri di olio e latte. Ogni pacco prevede una ricca fornitura di tutti gli alimenti base per i nuclei familiari.
In aggiunta a queste iniziative, come già anticipato, in Piazza San Pietro è stato allestito in presidio sanitario, offrendo la possibilità a chiunque ne ha bisogno, di effettuare visite mediche gratuite o di richiedere i farmaci necessari per curarsi.
La Santa Sede, infatti, ha spiegato:
Un’altra delle conseguenze della povertà è la difficoltà, o a volte anche l’impossibilità, di accedere alle cure mediche.
Per la VI Giornata mondiale dei poveri, il Papa ha voluto lanciare un messaggio di solidarietà e condivisione, affinché cresca il senso della comunità.
Le parole di Papa Francesco:
La solidarietà, in effetti, è proprio questo: condividere il poco che abbiamo con quanti non hanno nulla, perché nessuno soffra. Più cresce il senso della comunità e della comunione come stile di vita e maggiormente si sviluppa la solidarietà. D’altronde, bisogna considerare che ci sono Paesi dove, in questi decenni, si è attuata una crescita di benessere significativo per tante famiglie, che hanno raggiunto uno stato di vita sicuro. Si tratta di un frutto positivo dell’iniziativa privata e di leggi che hanno sostenuto la crescita economica congiunta a un concreto incentivo alle politiche familiari e alla responsabilità sociale. Il patrimonio di sicurezza e stabilità raggiunto possa ora essere condiviso con quanti sono stati costretti a lasciare le loro case e il loro Paese per salvarsi e sopravvivere. Come membri della società civile, manteniamo vivo il richiamo ai valori di libertà, responsabilità, fratellanza e solidarietà. E come cristiani, ritroviamo sempre nella carità, nella fede e nella speranza il fondamento del nostro essere e del nostro agire.
Papa Bergoglio, inoltre, ha sottolineato che davanti ai poveri non si fa retorica, ma ci si rimbocca le maniche e si mette in pratica la fede attraverso il coinvolgimento diretto, che non può essere delegato a nessuno. A volte, invece, può subentrare una forma di rilassatezza, che porta ad assumere comportamenti non coerenti, quale è l’indifferenza nei confronti dei poveri. Succede inoltre che alcuni cristiani, per un eccessivo attaccamento al denaro, restino impantanati nel cattivo uso dei beni e del patrimonio. Sono situazioni che manifestano una fede debole e una speranza fiacca e miope. Sappiamo che il problema non è il denaro in sé, perché esso fa parte della vita quotidiana delle persone e dei rapporti sociali. Ciò su cui dobbiamo riflettere è, piuttosto, il valore che il denaro possiede per noi: non può diventare un assoluto, come se fosse lo scopo principale. Un simile attaccamento impedisce di guardare con realismo alla vita di tutti i giorni e offusca lo sguardo, impedendo di vedere le esigenze degli altri. Nulla di più nocivo potrebbe accadere a un cristiano e a una comunità dell’essere abbagliati dall’idolo della ricchezza, che finisce per incatenare a una visione della vita effimera e fallimentare. Non si tratta, quindi, di avere verso i poveri un comportamento assistenzialistico, come spesso accade; è necessario invece impegnarsi perché nessuno manchi del necessario.