Tra innalzamento del tetto al contante e mitigazione dell'obbligo - in capo agli esercenti - di accettare pagamenti con il pos, la manovra del governo Meloni ha un'impronta di spiccato incentivo verso l'utilizzo del denaro contante. Sono molte le imbeccate dalle opposizioni che vedono, nel combinato disposto di queste due decisioni, un tappeto rosso disteso agli evasori fiscali. Storce il naso, forse, anche l'Unione Europea che potrebbe rappresentare il vero freno alla manovra meloniana. L'ente sovrazionale, infatti, vuole capire di più in merito alla nuova policy sul pos. A farlo sapere è proprio governo nostrano che, da palazzo Chigi, riferisce:
Non è chiaro se si tratti di un vero e proprio altolà ma è comunque una notizia: sull'innalzamento della soglia che fa scattare l'obbligo dei pagamenti in contanti l'Unione Europea vuole vederci chiaro.
In attesa di sviluppi nuovi, vediamo cosa prevede la bozza scritta dal governo in materia di pos. Nel testo si legge che viene innalzato da 30 a 60 euro il limite minimo per il quale gli esercenti non saranno passibili di sanzioni nel caso di mancato utilizzo del Pos per i pagamenti. Mentre sul piano sanzionatorio si specifica che:
Mentre governo ed Ue interloquiscono, le opposizioni di governo fanno sentire la propria voce. Proprio all'europa, si legge in una nota, fa riferimento Enrico Letta:
Altrettanto duro il Movimento 5 Stelle come si evince dalle parole della Capogruppo al Senato Barbara Floridia:
Più Europa, infine, oltre a criticare nel merito, lancia anche una petizione per fermare questo aspetto della movra. La petizione, che può essere firmata da quaunque cittadino, è stata lanciata sui social.
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