In mattinata è avvenuta una lunga conversazione telefonica tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il presidente russo Vladimir Putin. In questo senso, i due leader hanno discusso di diverse tematiche tra cui questioni regionali, lotta al terrorismo e il delicatissimo corridoio del grano ucraino per ovviare ai problemi di approvvigionamento di cereali nel resto del mondo.
Erdogan ha quindi evidenziato alla controparte russa la possibilità di allargare l'esportazione di altri prodotti alimentari, sfruttando l'accordo sul grano stesso. Secondo quanto riporta l'agenzia stampa turca Anadolu, Erdogan avrebbe quindi chiesto a Putin la 'risoluzione della guerra il più presto possibile':
In mattinata sono arrivate altre, minacciose, parole da parte dell'ex presidente russo Dmitry Medvedev. L'attuale vice presidente del Consiglio nazionale di sicurezza ha posto l'attenzione sulla capacità - da parte del paese stesso - di poter incrementare la produzione di armi di distruzione, per rispondere alle minacce del mondo Occidentale. Questo il commento di Medvedev affidato - come spesso capita - a Telegram:
Quindi, Dmitry Peskov - portavoce del Cremlino - ha parlato dell'attuale difficile rapporto tra Russia e paesi occidentali. Questo, specialmente dopo le parole rilasciate ieri da Jens Stoltenberg - numero 1 della Nato - che aveva ipotizzato un possibile approdo dell'organizzazione all'interno del conflitto proprio contro la Russia:
Nel frattempo, da Kiev - per voce del ministro dell'Economia, Yulia Svyridenko - fanno sapere che i beni di Vladimir Yevtushenkov verranno trasferiti al Demanio statale. L'oligarca russo ha un patrimonio stimato in 1.7 miliardi di dollari e Kiev utilizzerà parte di quanto sequestrato come risarcimento per l'invasione in atto. Ricordiamo che secondo le sanzioni comminate dalla comunità internazionale nei confronti della Russia, ogni bene confiscato all'interno dei paesi UE verrà girato direttamente all'Ucraina: