Le mafie, che da sempre lucrano su vari settori, tra i quali rifiuti e edilizia, nel 2021 sono riuscite a racimolare un grande bottino: ben 8,8 miliardi di euro. La media registrata di questi organizzazioni criminali è di 84 reati al al giorno, d i cui 44% commessi nel Sud Italia. Tale rapporto sulle attività illegali della Mafia è emerso dal rapporto Ecomafie 2022 di Legambiente, la quale lancia un allarme:
Nel 2021 sono i reati sono diminuiti del 12,3% (rispetto all’anno precedente). Cresce il numero degli arresti a 368 (+11,9% sul 2020) e quasi la metà si concentra nel Sud, in particolare in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Roma rimane sul podio per gli ecoreati.
Stando ai dati del report, a guidare la classifica è il ciclo illegale del cemento: sono 9.490 reati in questo settore, (il 31% del totale), seguito da quello dei rifiuti (8.473 reati), che registra anche il maggior numero di arresti: 287 (+25,9% rispetto al 2020) e di sequestri (3.745, con +15%) e dai reati contro la fauna (6.215).
Basti pensare che nel 2021 sono stati sequestrati più di 2,3 milioni di tonnellate di rifiuti che "uno dietro l'altro formerebbero un serpentone di 1.286 chilometri". L’associazione ha registrato inoltre 640.195 controlli eseguiti nel settore agroalimentare.
Purtroppo la mafia italiana è famosa anche per il fenomeno degli incendi dolosi. Nel 2021 sono stati effettuati 5.385 reati tra incendi colposi, dolosi e generici (+27,2%), con una superficie colpita dalle fiamme di oltre 159mila ettari (+154,8% sul 2020) - e quelli contro il patrimonio culturale, con l'aumento dei furti di opere d'arte che arrivano a quota 603 (+20,4%).
Enrico Fontana, responsabile Ufficio raccolta fondi e Osservatorio nazionale ambiente e legalità, ha affermato che è in corso una discussione riguardante una nuova direttiva sui crimini ambientali, per inasprire sanzioni e rendere efficace l'attività di prevenzione e repressione. E sottolinea: