Il ministro della Difesa Guido Crosetto interviene a gamba tesa nel duplice botta e risposta tra Italia e Russia a proposito del conflitto in Ucraina. Tutto è nato in seguito alle affermazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che nei giorni scorsi aveva assicurato che l'Italia sia "pronta a farsi garante di un eventuale accordo di pace" per porre fine al conflitto. La premier, che ha svelato la propria intenzione di recarsi a Kiev entro fine febbraio, prima dell'anniversario dell'invasione russa, aveva sottolineato nel corso della conferenza stampa di fine anno alla Camera di essere "ovviamente favorevole a tutto quello che possiamo fare per favorire la pace".
Parole che hanno destato la replica di Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, secondo la quale l'Italia non può essere considerata una "possibile garante" del processo di pace né un' "intermediaria onesta" nella guerra.
L'accusa di Zakharova al governo di Roma, formulata alla stampa russa ieri, mercoledì 4 gennaio, è quella di "aiutare il regime sanguinoso di Kiev" e di aver assunto una postura "aggressiva anti-russa". Non solo: Zakharova ha anche avanzato con convinzione l'ipotesi che l'Italia fornisca a Kiev "mine antiuomo". Un'affermazione che non è andata giù a Guido Crosetto, che oggi ha contestato duramente le parole della portavoce, ritenute "completamente false, infondate e gravemente denigratorie dell’onore del nostro Paese".
Nel dettaglio, le parole che hanno chiamato l'Italia in ballo nel conflitto tra Russia e Ucraina, provocando il disappunto del ministro Crosetto, riguardano la disponibilità di molti Paesi a partecipare alla risoluzione della crisi. Una disponibilità, a detta della portavoce Maria Zakharova, offerta da "alcuni sinceramente", mentre "altri perseguono i propri obiettivi egoistici, cercando di 'incunearsi' nel processo negoziale per ottenere dividendi in politica estera".
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