Romeo e Giulietta, Pippo Zeffirelli, figlio del regista, critica duramente i due attori del film per la causa intentata alla Paramount.
Romeo e Giulietta, il figlio di Franco Zeffirelli, a nome della Fondazione intitolata al regista fiorentino, respinge le accuse contenute nella causa legale intentata dai due attori del film nei confronti della Paramount. Olivia Hussey e Leonard Whiting, all’epoca dei fatti entrambi minorenni, hanno accusato il regista e la produzione di averli sfruttati sessualmente, costringendoli a spogliarsi davanti alla macchina da presa. I due richiedono un risarcimento di 500 milioni di dollari per i danni emotivi riportati in seguito alla vicenda.
Pippo Zeffirelli, figlio del regista, attacca ora i due attori, trovando singolare la tempistica della loro denuncia.
Il figlio di Franco Zeffirelli è passato, poi, alla difesa nel merito della pellicola diretta da suo padre. Il presidente della Fondazione Zeffirelli ha respinto le critiche relative alla presunta morbosità della scena di nudo citata dalla Hussey e da Whiting nella loro causa legale.
Riguardo ai rapporti tra suo padre e i due attori, Pippo Zeffirelli ha ricordato come la Hussey tornò senza alcun problema a lavorare con suo padre nella miniserie Gesù di Nazareth del 1977, mentre Whiting presenziò al suo funerale, dopo la morte del regista avvenuta il 15 giugno 2019.
La battaglia legale è agli inizi. Solomon Gresen, legale dei due attori, ha affermato che la scena di nudo in questione venne girata quando i suoi due assistiti "erano due bambini giovani e ingenui degli anni Sessanta, che non avevano idea di ciò che stava per succedergli".
Dal canto suo, il figlio di Franco Zeffirelli crede che i due produttori della pellicola, John Brabourne e Anthony Havelock-Allan, abbiano ricevuto all'epoca i necessari moduli per il consenso da parte dei genitori dei ragazzi.